La prudenza (si fa per dire) con cui Bergoglio affronta le atrocità della guerra in corso costituisce un fatto sul quale sempre più gente comincia a interrogarsi. Per fornire una spiegazione si è tirata in ballo la "ostpolitik", ma un'analisi più approfondita rivela che c'è molto altro.

Dopo averlo fino ad ora fatto chiaramente capire il Patriarca della Chiesa Ortodossa Kirill di recente ha fugato ogni dubbio affermando che il potere è "un’istituzione inalienabile, creata da Dio, che ha accompagnato l’umanità nella sua storia!"... Esplicitando pertanto il fatto che la guerra condotta dal detentore del potere, Vladimir Putin, viene condotta con l'avallo di Dio.

A questo punto se Bergoglio, invece che condannare (a bassa voce) la guerra in generale ne attribuisse senza mezzi termini l'unica responsabilità a Putin, si verrebbe a creare la tragicomica situazione che vedrebbe i due più importanti capi della cristianità, esprimere  - sulla stessa figura ed entrambi nel nome di Dio - due posizioni diametralmente opposte, relegando così l' intera questione a tifo da bar dove tra avventori e baristi si facessero scommesse sul quesito: "Ma Dio da che parte sta?"

E questo per le "chiese", ma in particolare per il Vaticano, sarebbe l' ennesima micidiale mazzata che si aggiungerebbe a quelle che fino ad oggi ha ricevuto dall' introduzione del divorzio in poi.

Sic transit gloria mundi!