Il leader supremo della rivoluzione islamica, l'Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha promesso una risposta così decisiva all'attacco del regime israeliano al consolato iraniano in Siria che il regime "tanto detestato" si pentirà della sua azione.Martedì, in un messaggio, l'Ayatollah Khamenei ha denunciato l'attacco aereo israeliano contro il consolato iraniano nella capitale siriana Damasco, che ha portato al martirio dei generali Mohammad Reza Zahedi e Mohammad Hadi Haj Rahimi e di cinque dei loro compagni."Il regime malvagio sarà punito per mano dei nostri coraggiosi guerrieri. Faremo loro pentire di questo ed altri crimini, per grazia di Dio", ha scritto.La Guida Suprema ha anche descritto il Maggiore Generale Zahedi come un guerriero altruista dell'Islam, che aveva atteso con ansia il martirio durante le sue lotte decennali."Non hanno perso nulla e hanno ricevuto la loro ricompensa [celeste], ma il dolore della loro perdita è gravoso per la nazione iraniana, soprattutto per coloro che li conoscevano", ha aggiunto Khamenei. 

Così l'agenzia di stampa Irna ha riportato le parole dell'ayatollah Khamenei a commento dell'omicidio mirato di lunedì ad opera di Israele effettuato radendo al suolo l'edificio consolare collegato all'ambasciata iraniana a Damasco.

Sempre da Irna riprendiamo anche il commento del presidente iranian,o Ebrahim Raisi, che questo martedì ha ricordato che il regime israeliano non raggiungerà i suoi sinistri obiettivi ricorrendo al terrorismo, avvertendo che l'attacco al consolato iraniano a Damasco, in Siria, non rimarrà senza risposta:

"Dopo ripetuti fallimenti e sconfitte contro la fede e la volontà dei mujaheddin del Fronte della Resistenza, il regime usurpatore sionista ha messo nella sua agenda gli omicidi nel tentativo di salvarsi", ha detto."Tuttavia, [il regime israeliano] dovrebbe sapere che con azioni così disumane non raggiungerà mai i suoi sinistri obiettivi e, giorno dopo giorno, assisterà al rafforzamento del Fronte di Resistenza e al disgusto e all'odio delle nazioni libere verso la sua natura illegittima, e questo crimine vigliacco non rimarrà senza risposta".

Il presidente Raisi ha anche menzionato i martiri dell'attacco terroristico, sottolineando che erano consiglieri militari in Siria per aiutare il governo di Damasco a difendere i mausolei religiosi dai terroristi sostenuti dall'estero.