"Il paragone con Maradona, non regge, nessuno è come lui, Diego è il calcio, come Federer è il tennis. Se non avessi fatto il calciatore avrei fatto il benzinaio perché amo l'odore della benzina, ma amavo molto anche il tennis, magari avrei potuto fare il tennista.

Quando ti definiscono leggenda significa che hai fatto qualcosa di importante o significativo, io ho semplicemente voluto coronare il mio sogno, indossare un'unica maglia e mi rivedo in quella leggenda, e così ti identifica anche la gente.

Il momento più duro un 25 anni di calcio? Credo che l'infortunio sia stata la cosa più grave che abbia subito nella mia carriera.
Se ci sono altri Totti oggi? È dura adesso da scegliere un mio erede, speriamo però che un giorno qualche giovane promettente possa fare una carriera simile alla mia, lo auguro a tutti i bambini che giocano a calcio e che hanno un sogno.

La mia squadra dei sogni comprende Buffon in porta, poi Maradona, me stesso e Ronaldo, e pazienza se non nnessuno, nel calcio sono gli altri che devono correre quando tu hai la palla".

Un estratto dell'intervista di FRANCESCO TOTTI a Tuttosport