Non sottovalutiamo la variante Omicron: esperienza personale induce a richiamare alla prudenza e a "vaccinarsi"
Si è diffusa la convinzione che la variante Omicron sia una variante "benigna". Purtroppo devo confermare che esistono al momento casi di persone contagiate e anche decedute per problemi respiratori e purtroppo anche se già vaccinate con la seconda dose, ma da più di 5 mesi (in base alla mia esperienza diretta).
Non allarmismo, ma semplice constatazione che deve indurre alla prudenza e deve convincere gli indecisi a vaccinarsi. Questa variante sta dilagando nel mondo e credo che non sarà l'ultima.
Purtroppo solo una vaccinazione a livello mondiale, sincrona, potrebbe sortire un effetto reale, ma al momento questo non è ancora possibile.
Stiamo tra l'altro pagando a caro prezzo alcuni comportamenti sconsiderati che ho più volte descritto.
Non ho mai pensato che esistesse l'ora X che poneva fine a questa pandemia.
Chi fa scienza dovrebbe essere ascoltato, ma a quanto pare si preferiscono gli showmen televisivi e tanto altro...
La verità è che si sta assistendo ad una ingravescente positivizzazione di famiglie intere in cui esistono già vaccinati con seconda e pure terza dose.
Dalla mia esperienza prevalgono sintomi simil influenzali con febbre anche elevata e di breve durata e con frequenza superiore al caso, "cefalea" in un caso di vaccinato con seconda dose a cinque mesi .
Ovvio che stiamo ancora imparando qualcosa da questa pandemia, e al momento non abbiamo altra strada che vaccinare tutti e presto. Ovviamente da bandire la convinzione di alcuni che si "stanno ammalando i vaccinati"
I vaccinati si stanno purtroppo ammalando e in modo lieve, magari sono solo positivi al tampone, chi non è vaccinato o è senza dose di di richiamo purtroppo sta avendo qualche problema.
Benché la variante Omicron del virus Covid-19 sembri "meno severa rispetto a Delta, in particolare tra i vaccinati, non significa che debba essere etichettata come lieve: come le precedenti varianti, Omicron causa ricoveri e uccide".
Lo ha detto a Ginevra il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, evocando l'aumento dei casi: uno "tsunami di casi così grande e rapido che sta travolgendo i sistemi sanitari" in tutto nel mondo.