Il giusto riconoscimento all'artista scomparso nel 2020. A Milano la Mostra organizzata da Azimut a novembre che si sarebbe dovuta concludere dopo una settimana, per il grande successo, ha chiuso i battenti dopo cinque mesi.
La mostra "Ritorno a Milano" dell'artista Ruffo Caselli, ospitata presso gli uffici di Azimut Capital di Foro Bonaparte, ha raggiunto livelli di successo straordinari, tanto da far decidere agli organizzatori di prolungarla fino a metà aprile 2024.
L'evento, inaugurato il 18 novembre dello scorso anno, originariamente programmato per concludersi il 24 novembre, ha catturato l'attenzione e il plauso di un vasto pubblico nazionale e internazionale.
Francesco Giuffrida di Azimut Capital ha sottolineato l'importanza e l'impatto della mostra, dichiarando: "La mostra ha offerto uno sguardo avvincente ed emozionante per colori e forme su un movimento artistico che ha saputo cogliere in grande anticipo le complesse intersezioni tra la vita umana e l'avvento di una tecnologia sempre più presente e necessaria nel nostro quotidiano". Queste parole testimoniano il profondo apprezzamento e la rilevanza culturale di questa esibizione senza precedenti.
Le tele esposte, provenienti da importanti collezioni private e già protagoniste in passato nelle prestigiose gallerie d'arte milanesi, attestano la vastità e la profondità del talento di Ruffo Caselli. Il pubblico italiano sta ora riconoscendo l'eccezionale valore artistico di Caselli, già ammirato e celebrato a livello internazionale.
L’amore della Russia per Caselli
In un'altra dimostrazione tangibile del prestigio di Caselli, la città di Chelyabinsk, in Russia, si prepara ad accogliere una presentazione pubblica di un'opera del Maestro datata 2008, intitolata "Città futura". Questa selezione, annunciata dalla rinomata collezionista e curatrice d'arte Elena Garas, avverrà in occasione del compleanno di un noto costruttore di edifici altamente tecnologici.
Elena Garas
Nei mesi scorsi in varie città della Russia sono state esposte 27 tele dipinte a olio negli anni 70, 80 e 90 del Maestro Ruffo Caselli. A queste mostre è intervenuta in videoconferenza anche Carmen Gallo, la fondatrice negli anni ’80 del Centro per lo Studio Multidisciplinare dell’Esistenzialismo Cibernetico, che ha sponsorizzato il pittore attraverso esposizioni e conferenze nei salotti letterari, nei centri culturali e nei musei di tutto il mondo.
Tali eventi testimoniano l'attrattiva globale delle opere di Caselli e la loro capacità di ispirare e coinvolgere un pubblico diversificato e sofisticato.
In conclusione, questo momento rappresenta un'epoca d'oro per il riconoscimento di un grande artista, con Ruffo Caselli che continua a distinguersi come una figura di spicco nel panorama artistico contemporaneo, sia in Italia che oltre i confini nazionali.
Il pittore visionario
Ruffo Caselli, nato nel 1932 e morto nel 2020, pittore e pensatore visionario, è considerato un pioniere nel campo dell’esistenzialismo cibernetico. Fin dagli anni Settanta iniziò ad esplorare il modo in cui le macchine intelligenti potevano riflettere i temi fondamentali dell’esistenzialismo, come la libertà, la responsabilità individuale e l’angoscia dell’essere. Caselli era affascinato da circuiti integrati e microchip che dipingeva o cuciva sulle tele. Dipingeva robot con sentimenti umani e uomini che rendeva, con raffinato umorismo, sempre più simili a robot.