Esteri

L’ammissione del premier polacco Tusk sul personale NATO già operante in Ucraina

Il giornale polacco "Do Rzeczy" ha riportato la breve conversazione avuta qualche giorno fa dal primo ministro Donald Tusk con una bambina di 10 anni. La piccola, aspirante giornalista, gli ha rivolto qualche domanda proprio all’ingresso del Parlamento. Erano dubbi innocenti e comprensibili da parte della giovanissima polacca, preoccupata di una possibile escalation - magari nucleare - e dell’impegno del suo Paese e degli altri Stati per la pace. Tusk ha detto che l’Alleanza Atlantica si sta impegnando mandando armi all’Ucraina, che altrimenti sarebbe indifesa. E ha aggiunto che  sul posto ci sono addirittura già delle truppe NATO, degli osservatori e degli ingegneri che stanno “dando una mano”. Ma non ha detto quanti né di quale nazionalità. Quando la bambina gli ha chiesto se sia possibile organizzare una missione delle Nazioni Unite per portare la pace in Ucraina, come per il tentativo fatto in Jugoslavia negli anni ‘90, Tusk ha detto che quella volta l’ONU non ebbe successo e che fu la NATO a fermare il conflitto. In compenso nessuno vuole la guerra mondiale, ci tiene a sottolineare l’ex presidente del Consiglio europeo per tranquillizzare la bambina. Anche il suo ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski intende minimizzare i pericoli e apparire rassicurante. Infatti in un’intervista alla BBC World del 4 maggio ha affermato che non vi sarà uno scontro aperto perché Putin non è così avventato da attaccare un Paese membro della NATO. Al tempo stesso il ministro dice che Varsavia non esclude a proprio alcuna opzione operativa, quindi nemmeno l’invio di truppe. Spiega che in questo modo la Polonia non “mostra le sue carte” al Cremlino e tiene quindi i russi incerti e confusi nel prevedere le mosse polacche.

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Autore francescoflachi
Categoria Esteri
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