In ogni regime populista che si rispetti, il colpevole e la pena sono sempre posti al centro dell'attenzione. Se esiste un problema, questo è sempre dovuto al malfattore che deve essere severamente punito, mai ad una pessima gestione del servizio, qualunque esso sia. Dal punto di vista della comunicazione è un messaggio semplice ed efficace che soddisfa il cittadino distratto e benpensante che, finalmente, vede applicata con severità la sua richiesta di ordine e ordinatezza, sempre carente a prescindere in un paese che non funzioni come si deve.
Quindi, se il trasporto locale in Italia è indecente, allora è necessario correre ai ripari... multando. Questo è quanto traspare dalla bozza di decreto sui servizi pubblici urbani, di cui si occupa la riforma della PA della ministra Madia, dopo aver inglobato parte della riforma del trasporto pubblico locale messa a punto da Delrio, in qualità di ministro di Infrastrutture e Trasporti.
Quindi, chiunque viaggerà su un autobus o in metropolitana senza aver pagato il biglietto potrà incorrere in una multa pari a 60 volte il valore del biglietto, ma che comunque non potrà essere superiore a 200 euro.
Ma come misura compensativa, il governo ha avuto pure la brillante idea di multare anche le aziende di trasporti, in caso di disservizi, individuati nella cancellazione di corse e nei ritardi di almeno 30 minuti nel caso di trasporto pubblico urbano che si estendono a 60 per il trasporto extraurbano.
Questi provvedimenti potranno migliorare il trasporto pubblico? Secondo il punto di vista delle aziende, espresso dal presidente dell'Asstra, l'Associazione che riunisce le aziende di Trasporto pubblico locale, non è così, perché se è giusto che venga pagato un disservizio causato dall'inefficienza dell'azienda che lo eroga, perché la stessa dovrebbe essere poi sanzionata nel caso in cui il ritardo sia dovuto, ad esempio, al traffico ed al caos nella viabilità con le corsie preferenziali bloccate da mezzi che non dovrebbero percorrerle?
E anche gli utenti, secondo il punto di vista del presidente del Codacons, non sembrano molto convinti delle nuove mnisure: «Ovviamente siamo contrari a qualsiasi forma di evasione e riteniamo che chi sale su bus e metro senza biglietto vada punito – afferma il presidente Carlo Rienzi – ma alla luce dello stato pietoso dei trasporti pubblici locali e dei tanti disagi che quotidianamente assillano l’utenza, sarebbe stato ovvio pensare a misure che potenzino il servizio, e non certo a punizioni pesanti per i passeggeri, già danneggiati da disservizi, problemi tecnici e scioperi costanti. Tanto più se si considera che esistono linee di trasporto pubblico, come la Roma-Lido nella capitale, dove i disservizi e i disagi sono così frequenti che gli utenti dovrebbero poter viaggiare gratis».
