Nella notte di domenica, poco dopo le due, il premier Conte si è presentato davanti ai pochi giornalisti presenti per tenere una conferenza stampa in cui ha annunciato che l'Italia chiude per coronavirus. 

È quello che, in sostanza, prevede il nuovo dpcm che verrà pubblicato nella giornata di domenica con le nuove misure del Governo per il contrasto e la prevenzione alla diffusione del virus Covid-19. 

Che cosa accadrà in Italia fino al 3 aprile, data di durata del nuovo decreto?

In "tutta" la regione Lombardia e in altre province di Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli e Alessandria) fino al prossimo 3 aprile non sarà possibile entrare od uscire dai comuni di residenza eccetto che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute. 

Le persone che abbiano una febbre superiore ai 37,5° e difficoltà respiratoria devono rimanere a casa e contattare il medico curante. Le persone in quarantena domiciliare perché positive al coronavirus devono obbligatoriamente rimanere nella propria abitazione.

Sono sospesi tutti gli eventi, comprese le cerimonie civili e religiose, anche quelle funebri. Gli eventi sportivi consentiti saranno solo quelli relativi a eventi professionistici, salvo che saranno disputati senza la presenza di spettatori. Cinema, teatri, musei, discoteche e luoghi di ritrovo in genere saranno completamente chiusi, così come manifestazioni ed eventi sono sospesi. Bar e ristoranti potranno aprire con limitazioni, anche orarie, che comprendono anche l'assoluto rispetto del mantenimento della distanza minima di un metro tra i clienti. Anche le scuole di ogni ordine e grado e le università saranno chiuse.

Le stesse misure saranno applicate anche al resto d'Italia, eccetto quelle relative alle limitazioni degli spostamenti e alla chiusura delle scuole, che riapriranno a partire dal 16 marzo.


Mentre il Governo concordava insieme ai presidenti di regione queste nuove restrizioni, in altri Paesi il contrasto al contagio da Covid-19 viene affrontato in maniera molto meno drastica.

Ad esempio, nonostante il numero di contagiati in aumento, in Inghilterra le partite di Premier Laegue si sono disputate regolarmente con gli stadi, come sempre, strapieni.

Con un numero minore di contagiati, due settimane fa alcune partite di serie A che avrebbero dovuto disputarsi nelle regioni in cui sono comparsi i primi focolai epidemici vennero rimandate. Eppure stiamo parlando dello stesso virus.