"L'illegalità non si contrasta con la legalizzazione e ciò vale, in particolare, per l'uso delle droghe e per la prostituzione. Per questo, siamo contrarie alle ipotesi di ripristino della regolamentazione del meretricio in Italia, che sarebbe una grave sconfitta per lo Stato, e proponiamo di adottare il modello 'nordico' contro lo sfruttamento sessuale e la tratta delle donne, ed un Piano straordinario per il lavoro delle donne nel Sud".

E' quanto hanno affermato le dirigenti di "Sud Protagonista", Gabriella Peluso, Loredana Gargiulo, Maria Flocco e Stefania Luciani, nella conferenza stampa tenuta, insieme con l'associazione culturale femminile "Donna e", a Napoli, per annunciare le iniziative per la Giornata Internazionale della Donna.

"In Italia sta prendendo spazio il dibattito sulle proposte di legge per la legalizzazione della prostituzione e l'abrogazione della Legge Merlin, nella parte in cui abolì la regolamentazione della prostituzione e dispose la chiusura delle case di tolleranza, ipotesi che vanno fermate perché la prostituzione è un atto di umiliazione e di violenza nei confronti delle donne, drammaticamente legata allo sfruttamento e alla tratta di esseri umani e alla mancanza di lavoro, un male che colpisce particolarmente il Sud" - ha detto Peluso, che ha aggiunto: "ciò che si vede ad Amsterdam, con donne esposte in vendita nelle vetrine dei bordelli, fa semplicemente orrore e non dovrà mai arrivare nel nostro Paese, che vanta profonde radici cristiane. Inoltre, la regolamentazione della prostituzione, nei Paesi in cui è stata adottata, ha provocato un incremento della criminalità, dello sfruttamento sessuale e della tratta delle donne, provenienti da altri Paesi, in particolare dall'Europa centrale e dell'Est".

"Il modello, se di modello può parlarsi, adottato da Paesi europei, come l'Olanda, l'Austria, la Germania, come è emerso, tra gli altri, dal Rapporto Eurostat 2015, che prevede la legalizzazione della prostituzione, non ha determinato il calo dello sfruttamento delle vittime perché le organizzazioni criminali gestiscono la prostituzione legalizzata e si sono spostate proprio in quei Paesi" - ha spiegato Gargiulo, che si è anche soffermata sul "drammatico fatto di cronaca che ha visto una ragazza violentata, in pieno giorno, nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano", sottolineando che "occorrono misure repressive forti e un'efficace prevenzione con agenti di vigilanza armata nelle stazioni del trasporto pubblico".

"La donna è il pilastro dell'intera società e le politiche che la riguardano dovrebbero puntare unicamente a valorizzarla, a favorire occasioni di lavoro per esprimere la sua personalità e per conciliare il lavoro con l'importante funzione familiare, per questo occorre, innanzitutto una formazione culturale che deve partire fin dagli anni scolastici" - ha sottolineato Flocco.

"L'impegno della politica e delle Istituzioni deve essere interamente proteso a valorizzare la donna nella sua dimensione lavorativa, familiare e sociale. Con la valorizzazione delle donne, infatti, cresce e migliora l'intera società"- ha concluso Luciani. Le dirigenti di "Sud Protagonista" hanno, quindi, presentato una proposta di legge, integrativa della Legge Merlin, che chiedono al Parlamento di approvare, "per adottare, in Italia, il "modello nordico", partito dalla Svezia, e ora adottato anche in Norvegia, in Islanda, in Irlanda e in Francia, e già oggetto di una Risoluzione approvata dal Parlamento Europeo il 26 febbraio 2014.

Il modello nordico mira a penalizzare chi acquista servizi sessuali, nella nostra proposta di legge prevediamo un anno di reclusione e diecimila euro di multa, ed è risultato efficace per ridurre la prostituzione ed i traffici criminali nei Paesi in cui è stato adottato".

L'altra proposta, lanciata da "Sud Protagonista" in occasione delle celebrazioni dell'8 Marzo, è quella di "dare vita ad un Piano straordinario per il lavoro per le donne nel Sud, in quanto - hanno spiegato Peluso, Gargiulo, Flocco e Luciani - le Regioni del Mezzogiorno sono ultime in Europa per occupazione femminile, un problema che bisogna affrontare con una strategia occupazionale forte che punti sulle potenzialità del Mezzogiorno, sul potenziamento delle infrastrutture e sulla fiscalità di vantaggio per creare lavoro nel Sud".