A Mariupol si avvia forse a conclusione la feroce battaglia nella quale i resti dell’esercito ucraino rinforzato da mercenari stranieri è andato a nascondersi nei sotterranei della fabbrica “Azovstal”.

Da Kiev non possono né inviare rinforzi né andarli ad evacuare, ma al tempo stesso non vuole ammettere la sconfitta, di fatto costringendo i suoi uomini a combattere fino a una morte quasi certa e inutile.

I numeri dei caduti non sono univoci: quelli dichiarati dal governo Zelensky sono inferiori rispetto a quanto comunicato dalla Federazione Russa.