Esteri

Ucraina: è arrivato a 40 il numero di vittime dell'attacco del 14 gennaio a Dnipro, ma decine sono ancora i dispersi

Dopo l'attacco, l'Ucraina ha ricevuto espressioni di cordoglio e sostegno da molti leader, personaggi pubblici, giornalisti e gente comune di tutto il mondo. Ringrazio tutti coloro che non sono rimasti indifferenti! È molto importante che le persone siano solidali, tutte, nel contrastare il  terrore.Ma...Voglio dire a tutti i russi che anche adesso non hanno pronunciato nemmeno poche parole di condanna rispetto all'atto di terrorismo... anche se vedono e sanno tutto perfettamente... il vostro codardo silenzio, la vostra scelta di non reagire per ciò che sta accadendo finirà quando quegli stessi terroristi un giorno vi inseguiranno. Il male colpisce sempre chi lo teme o cerca di venirci a patti. Ma quando arriverà, non ci sarà nessuno a proteggervi.Penso che sia giusto che oggi si decida di ampliare le nostre sanzioni contro i cittadini russi e altre persone che aiutano il terrorismo. 

Queste le parole che, ieri, il presidente ucraino Zelensky ha fatto seguire al ricordo delle vittime civili causate da un missile russo che sabato scorso ha colpito parte di un condominio nella città di Dnipro, causandone il crollo.

Vittime, il cui numero oggi è salito 40. Un bilancio purtroppo ancora provvisorio, perché sono ancora decine i dispersi che quasi certamente andranno aggiunti al numero dei morti, visto che le macerie sono state completamente rimosse o quasi.

Quella attuale si è trasformata in una guerra di trincea lungo un fronte che si estende per centinaia di chilometri dagli oblast del Donetsk, a est, fino a quello di Kherson, a sud.

E per rompere le linee di difesa russe, gli ucraini chiedono ancora nuove armi, in particolare mezzi corazzati. La Gran Bretagna ha promesso di inviare a Kiev una prima  fornitura di 14 carri armati Challenger 2 e altro materiale bellico, tra cui centinaia di veicoli corazzati e missili avanzati per la difesa aerea.

Pressioni dagli alleati dell'Ucraina arrivano da ogni parte sulla Germania, al cui cancelliere Scholz viene chiesto di sbloccare l'invio di carri armati Leopard. Finora Berlino aveva mostrato una certa riluttanza all'invio di armi pesanti a Kiev e, anche per questo motivo, la ministra della Difesa Christine Lambrecht ha presentato quest'oggi le sue dimissioni al cancelliere, che le ha accettate.

Adesso in Ucraina arriveranno anche i Leopard tedeschi?

Nel frattempo, le forze aeree russe e bielorusse hanno iniziato esercitazioni militari congiunte lungo il confine ucraino.



Crediti immagine: twitter.com/maria_avdv/status/1614941737880883200

Autore Alberto Valli
Categoria Esteri
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