La Corte Costituzionale austriaca ha considerato nulle le recenti elezioni presidenziali, vinte dall'ecologista Alexander Van der Bellen (a sin. nella foto), che sarebbe dovuto entrare in carica fra una settimana.
Come ha comunicato il presidente della corte, Gerhart Holzinger, il ballottaggio fra Van der Bellen e l'altro candidato, Norbert Hofer (a destra nella foto), del partito della Libertà, noto per le sue posizioni populiste e xenofobe, si dovrà ripetere in tutto il paese, dopo che un'indagine ha portato alla luce delle irregolarità in molte circoscrizioni.
IL ballottaggio del maggio scorso aveva visto prevalere Van der Bellen con un margine molto ristretto, di appena 30.863 voti.
La Corte Costituzionale si è pronunciata dopo che il partito della Libertà aveva contestato il risultato elettorale ed aveva presentato un ricorso, sostenendo di aver rilevato irregolarità formali in 94 delle 117 circoscrizioni elettorali.
L'indagine che ne è seguita ha rivelato che in molti casi lo spoglio delle schede inviate per posta è iniziato alla vigilia della scadenza elettorale e non il giorno successivo, come previsto dalla legislazione vigente.
A questo bisogna aggiungere che alcune testimonianze sostengono che in molte circoscrizioni gli scrutinatori hanno firmato i verbali senza nemmeno leggerli. Tutto questo non implica che ci sia stata necessariamente una manipolazione delle volontà popolare.
La sconfitta di Norbert Hofer aveva fatto tirare un sospiro di sollievo in tutta i paesi europei, preoccupati dalle posizioni intransigenti del leader populista soprattutto in termini di immigrazione. Ora, tutto viene rimesso in discussione. Una brutta notizia in un clima reso già cupo dall'uscita della Gran Bretagna dalla UE.