Secondo Putin gli oppositori di Russia Unita hanno diritto solo ad essere arrestati
Sabato 20 luglio erano stati circa 20mila i russi scesi in strada a Mosca per chiedere trasparenza e libertà per le prossime elezioni comunali. Una settimana dopo, il 27 luglio, presso il municipio della capitale russa si è svolta una nuova manifestazione con le stesse motivazioni, però con meno della metà delle persone scese precedentemente in piazza.
Nonostante ciò, la polizia ha disperso la folla facendo ricorso alla forza e arrestando oltre 1.000 persone, in quella che è stata definita come una delle repressioni più violente degli ultimi anni.
La protesta è motivata dall'esclusione di alcuni candidati dell'opposizione dalle prossime elezioni che si terranno l'8 settembre. Una esclusione, in base a quanto dichiarato dai manifestanti, dovuta a motivi di natura esclusivamente politica.
Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha definito la manifestazione una "minaccia alla sicurezza", promettendo di mantenere l'ordine pubblico con lo stesso metro anche in futuro.
Vladimir Putin ed il suo partito Russia Unita, che in Italia ha tra i suoi principali estimatori la Lega di Matteo Salvini, non lasciano nulla al caso in tema di libertà di coscienza ed espressione democratica del diritto di voto.
E per tale motivo, il principale esponente dell'opposizione, Alexiei Navalny, mercoledì scorso è stato arrestato e rimarrà recluso per 30 giorni, proprio per aver organizzato la manifestazione di sabato.
Navalny è stato dimesso oggi - e trasferito nuovamente in prigione - dall'ospedale di Mosca dove era stato ricoverato domenica, dopo che sulla faccia gli erano comparsi degli sfoghi per una misteriosa allergia, nonostante in passato non abbia mai sofferto di problemi simili, tanto che i suoi sostenitori parlano di probabile tentativo di avvelenamento.
Secondo i principali esponenti dei partiti che formano la coalizione di centrodestra in Italia, Putin ed il suo partito Russia Unita, che in Russia hanno instaurato un regime molto simile a quello di una dittatura - come tra l'altro Orban e Fidesz in Ungheria - dovrebbero essere ispirazione del modo in cui si dovrebbe fare politica anche nel nostro Paese.