La domanda che Medvedev si è posto su Facebook non è del tutto priva di fondamento. "Solo per un istante - ha scritto - immaginiamo come gli americani risponderebbero, ad esempio, se il presidente della Camera dei Rappresentanti si auto nominasse nuovo presidente degli Stati Uniti a causa della crisi generata dalla mancata approvazione del bilancio federale e del conseguente shutdown. Quale sarebbe la reazione di Donald Trump, specialmente se questa mossa fosse supportata dalla leadership di un altro paese, ad esempio la Russia?"

La provocazione di Medvedev è relativa a quanto accaduto ieri in Venezuela dopo che il presidente dell'Assemblea Guaido si è nominato nuovo presidente del Paese. A supportarlo in questa decisione, definita da Maduro un colpo di Stato, è stato per primo Donald Trump che ha dichiarato che gli Stati Uniti sarebbero pronti a tutte le misure diplomatiche ed economiche necessarie per sostenere una transizione verso un nuovo governo. Altri Stati hanno seguito l'esempio di Trump, tra cui anche il Canada e la Gran Bretagna, con il ministro degli Esteri Jeremy Hunt che ha descritto Guaido come "la persona giusta" per far progredire il Venezuela.

Ma Maduro non è stato abbandonato dalla comunità internazionale, tanto che Russia, Cina, Iran, Siria e Cuba si sono schierati apertamente dalla sua parte.

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato: "Consideriamo il tentativo di usurpare il potere in Venezuela come qualcosa che contraddice e violi le basi e i principi del diritto internazionale". È seguita anche una telefonata tra Vladimir Putin e Maduro, a cui il presidente russo ha espresso sostegno, sottolineando anch'egli che "l'interferenza straniera calpesta le norme basilari del diritto internazionale".

Gli interessi di Russia e Cina nei confronti del Venezuela non si limitano a questioni geopolitiche, ma hanno anche sostanziose motivazioni economiche. Infatti i due Paesi sono creditori di prestiti per decine di miliardi di dollari che il Venezuela può ripagare solo aumentando la produzione del greggio. Prestiti che probabilmente sono ritenuti meno esigibili nel caso di ribaltamenti politici alla guida del Paese.

Da non dimenticare anche che il mese scorso, la Russia ha inviato in Venezuela per alcuni giorni due bombardieri Tu-160, aerei in grado di trasportare ordigni nucleari, in quello che è stato visto come un test per verificare la possibilità di una presenza militare russa a lungo termine. Il Venezuela come una nuova Cuba?

Quanto riportato, come è facile immaginare, potrebbe addirittura far sì che la crisi politica venezuelana possa diventare una delle più gravi crisi internazionali degli ultimi anni.