Le crisi economiche e valutarie di Argentina e Turchia hanno avuto un effetto domino, contagiando altre economie emergenti e scatenando così la fuga da parte degli investitori.
Anche se rimane alto il numero di coloro disposti a rischiare per gli alti rendimenti offerti, la maggior parte ha deciso di rimanervi alla larga per evitare rischi che sembrano ingrossarsi ogni giorno che passa.
Quest'anno la lira turca ha bruciato il 40% del proprio valore, mentre il peso argentino ha perso il 50% contro il dollaro. Malgrado i provvedimenti presi da Buenos Aires e da Ankara, a molti la situazione in quei Paesi come in altri, appare insostenibile. Infatti, il debito nei Paesi emergenti, nel suo complesso, ha raggiunto i 63 miliardi di dollari, dai 9 miliardi del 2002!
La scommessa sulla ricchezza prodotta da un'espansione economica senza alcun controllo è riuscita a produrre non benessere, ma un deprezzamento delle valute nazionali, un livello di inflazione elevato, deficit di bilancio sempre più ampi e tassi di disoccupazione imponenti.