Finché la comunità internazionale si rifiuterà di riconoscere Netanyahu come criminale, il conflitto in Medio Oriente non si fermerà
Sono stati 29 i morti e 67 i feriti dell'attacco di ieri da parte dell'esercito israeliano nel centro di Beirut, nel quartiere Basta al-Fawqa. L'attacco, avvenuto prima dell'alba, è stato effettuato senza alcun preavviso da parte dell'IDF, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa nazionale libanese.
Dall'8 ottobre 2023, in Libano sono state almeno 3.754 le persone uccise e 15.626 quelle ferite negli attacchi israeliani. Di queste, nelle ultime 24 ore, 84 sono stati i morti e 213 i feriti.
Agli attacchi dell'aviazione israeliana, Hezbollah ha risposto con un pesante attacco missilistico, con 250 razzi lanciati verso il centro e il nord di Israele, che ha causato alcuni feriti e danni ad alcuni edifici residenziali ad Haifa e Tel Aviv.
Ma sul terreno, l'esercito israeliano arranca, tanto da esser costretto a ritirarsi da al-Bayyaada. I mujaheddin di Hezbollah hanno lanciato diversi missili anticarro contro i Merkava israeliani posizionati sulla collina di al-Bayyaada, una postazione strategica che l'IDF cerca di conquistare per chiudere la linea costiera tra Tiro e Naqoura, sede del quartier generale della Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL).
Anche nella Striscia di Gaza, da nord a sud, i movimenti di resistenza palestinesi sembrano tutt'altro che sconfitti.
Nel sud, le Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno attaccato un gruppo di militari israeliani nel quartiere di El Geneina, nella parte orientale di Rafah, causando diverse vittime. Nella stessa zona, le Brigate Al-Qassam hanno preso di mira con un missile antiuomo altri militari asserragliati all'interno di un'abitazione.
Nel nord, le Brigate Al-Quds, l'ala militare della Jihad islamica, hanno abbattuto un drone israeliano Evo Max che stava effettuando un bombardamento.
Le Brigate Jihad Jibril, hanno attaccato una postazione israeliano sull'asse “Netzarim”, la strada costruita da Israele che divide in due la Striscia di Gaza.
Come si può capire da questo riassunto di ciò che è accaduto nelle ultime 24 ore, nonostante l'enorme differenza delle forze in campo - gli Stati Uniti supportato lo Stato ebraico non solo con l'invio di armi ma anche con la sua rete di satelliti - Israele combatte da più di un anno un conflitto che non è ancora in grado di vincere e l'unico risultato concreto finora raggiunto è quello di aver ulteriormente danneggiato la propria immagine a livello internazionale, mettendo a rischio anche le relazioni con i Pesi arabi con cui aveva stipulato i cosiddetti accordi di Abramo. L'omicidio di un rabbino ad Abu Dhabi è il primo segnale. Non che l'omicidio sia da considerarsi un omicidio di Stato... ma è chiaro che le simpatie per gli ebrei nei Paesi arabi amici adesso non sono più tali e a poco servono gli accordi se i residenti di uno Stato ti considerano un nemico.
Naturalmente, la reazione di un criminale del livello di Netanyahu all'omicidio di un ebreo non poteva che essere quella che ha espresso con queste dichiarazioni all'inizio della riunione del governo di questa domenica:
"Lo Stato di Israele utilizzerà tutti i mezzi e tratterà gli assassini di Zvi Kogan e coloro che li hanno uccisi con il massimo rigore consentito dalla legge.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, all'inizio della riunione del governo odierna, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
"All'inizio del mio discorso, vorrei esprimere profonda indignazione - a nome mio, di tutti i membri del governo, di tutti i cittadini di Israele e dell'intero popolo ebraico - per il rapimento e l'omicidio di Zvi Kogan, che Dio lo vendichi.Questo omicidio è stato compiuto negli Emirati Arabi Uniti. L'omicidio di un cittadino israeliano e di un emissario Chabad è un abominevole attacco terroristico antisemita.A nome vostro, invio anche le mie più sentite condoglianze alla famiglia Kogan. Lo Stato di Israele userà tutti i mezzi e si occuperà di questi assassini e di coloro che li hanno uccisi, con la massima estensione della legge. Nessuno di loro la farà franca.Apprezzo molto la cooperazione degli Emirati Arabi Uniti nell'indagine sull'omicidio. Rafforzeremo i legami tra noi di fronte ai tentativi dell'asse del male di danneggiare il rapporto di pace tra noi. Li rafforzeremo e lavoreremo per espandere la stabilità regionale.Ieri, l'organizzazione terroristica Hamas ha rilasciato una documentazione che presumibilmente mostra il corpo di una delle nostre donne in ostaggio. Stiamo verificando le informazioni. Siamo in contatto con la famiglia e un'appropriata dichiarazione è stata rilasciata a tutte le famiglie. I nostri cuori sono con loro. Ho appena parlato con la madre. È difficile descrivere l'incubo che sta sopportando. La abbracciamo; abbracciamo la famiglia. Siamo impegnati a fare tutto il possibile per riportare indietro tutti gli ostaggi, sia i vivi che i deceduti, ovviamente.Stiamo lavorando costantemente verso questo obiettivo sacro, sia ieri che oggi. Stiamo cercando di esaurire ogni opportunità, ogni crepa, ogni apertura, e non entrerò nei dettagli. L'ho detto la settimana scorsa, quando ho visitato le nostre forze a Gaza, e lo ripeto oggi: chiunque osi nuocere alla vita dei nostri ostaggi, ne pagherà il prezzo.Ho anche detto e ripeto: chiunque riporti vivo un ostaggio fuori da Gaza riceverà 5 milioni di dollari; anche gli altri che porteranno informazioni preziose saranno risarciti.Faccio appello ai residenti di Gaza: potete scegliere la vita e assicurare il vostro futuro e quello delle vostre famiglie, oppure potete aggrapparvi alla morte e alla distruzione. La scelta è vostra; scegliete la vita".
Da quando è premier, Netanyahu ha fatto assassinare all'estero decine di persone considerate "nemiche", ha prima esteso le politiche di apartheid e poi ha addirittura messo in atto un genocidio... il tutto in nome di una sicurezza che può essere raggiunta unicamente con dialogo e trattative, condividendo un territorio che è stato "rubato" al popolo palestinese dal 1948.
Invece, essendo un criminale, insieme ad altri criminali del suo stampo, continua a parlare di vendetta e di guerra... con quello che non può che essere l'unico obiettivo conseguente: lo sterminio del popolo palestinese.
E nel mondo ci sono dei "saltafossi" che pretendono di esser chiamati statisti che definiscono "politica" la decisione della CPI di spiccare un mandato di arresto nei confronti di criminali dello stampo di Netanyahu e Gallant.
Va ricordato ai "saltafossi" che un crimine è sempre tale anche se a compierlo sono degli "ebrei".