Mentre la crescita globale nel 2018 è rimasta prossima ai massimi livelli post-crisi, l'espansione dell'economia, globalmente, si sta via via sempre più indebolendo, persino ad un ritmo leggermente più rapido del previsto.
È quanto si afferma in un aggiornamento del "World Economic Outlook" pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale.
L'FMI ha rivisto al ribasso le previsioni per le economie avanzate, in relazione soprattutto all'area dell'euro, con le revisioni più significative riguardano la Germania, dove le difficoltà di produzione nel settore automobilistico e la minore domanda esterna peseranno sulla crescita nel 2019, e per l'Italia dove i rischi sovrani e finanziari, oltretutto tra loro interconnessi, stanno aggiungendo ostacoli alla crescita, con il Pil del nostro Paese previsto per il 2019 allo 0,6% e per il 2020 allo 0,9%, praticamente in linea con quanto già anticipato dalla Banca d'Italia.
Tra i fattori di rischio per il nostro Paese è stato indicato anche l'alto livello dello spread, diminuito rispetto agli inizi di dicembre, ma giudicato sempre elevato, come dimostra il dato riportato di 270 punti relativo al 7 gennaio. Per il Fondo Monetario, un lungo periodo di rendimenti elevati metterebbe ulteriore pressione sulle banche italiane, peserebbe sull'attività economica e peggiorerebbe la dinamica del debito.