Di Vincenzo Petrosino- Oncologo Chirurgo- Salerno- 

Dall’Oms arriva la conferma che il virus Sars-CoV-2 è 10 volte più letale del virus dell’influenza pandemica del 2009.

Inoltre, ha una capacità di diffondersi abbastanza alta. Senza entrare in discussioni tecniche comprensibili non a tutti, deve essere chiaro che il virus esiste, non è sconfitto e  purtroppo in molti casi conduce alla morte.

Indubbiamente le enormi limitazioni che abbiamo effettuato iniziano a non essere a lungo sopportabili,  specialmente da imprenditori e da coloro che hanno attività commerciali.

Dobbiamo sottolineare che la sanità al Sud ha grossi limiti, riconosciuti da tutti e,  pertanto, si è cercato e si sta ancora cercando di evitare che il contagio si diffonda nelle regioni del nostro meridione. Gli effetti sarebbero probabilmente disastrosi molto più che al Nord.

Si parla di interrompere questa quarantena e di iniziare ad aprire alcune attività, ma  dall’OMS  arrivano direttive chiare.

Innanzitutto  in Italia al momento abbiamo un controllo relativo della situazione e stiamo cercando in tutti i modi di  proteggere quanto più possibile la popolazione  dal virus  sempre in agguato, ed è giustissimo.

Iniziamo forse ora ad avere un certo controllo della situazione, con l'aumento dei posti letto in terapia intensiva e con il miglioramento di alcuni protocolli terapeutici.  Ma continua ad esistere ancora un po' di confusione tra le varie regioni a causa di direttive diverse.

Io sono certo che  "un qualsiasi passo affrettato sarebbe disastroso se non si ha un pieno controllo della situazione".

Ecco cosa raccomanda l'OMS  IN SEI SEMPLICI PUNTI  prima di allentare la quarantena:


1. Prima di tutto avere la certezza che la catena della trasmissione sia sotto controllo;
 
2. Poi che il sistema sanitario sia attrezzato per rilevare, testare, isolare e trattare ogni caso e rintracciare ogni contatto; 

3. In terzo luogo, che i rischi di epidemia siano ridotti al minimo in contesti speciali come le strutture sanitarie e residenze sanitarie;
 
4. In quarto luogo, che siano in atto misure idonee per la prevenzione nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli altri luoghi frequentati dalla gente;
 
5. In quinto luogo, la capacità di gestire i rischi di ritorno di casi importati;
 
6. E infine che la comunità sia le comunità sia pienamente informata e consapevole di dover adottare misure e stili di vita diversi e utili alla prevenzione del contagio.

Non credo che al momento tutta l’Italia sia nelle condizioni di rispettare i 6 punti elencati dall’OMS.

Il virus, come ho scritto in precedenza, se dovesse esplodere al sud dividerebbe ancora di più l’Italia in due tronconi.

Inutile al momento pensare alle attività balneari, alle discoteche e ai viaggi vari... bisogna capire e comprendere che al momento tutto questo purtroppo non è ancora possibile senza accettare un rischio che a mio giudizio non è calcolabile e forse neppure da affrontare.