Blackberry non sviluperà più nuovi smartphone e lascia il mercato, di cui è stato il pioniere, a Apple, Samsung & co. Lo ha confermato il capo della società canadese, John Chen: "Non svilupperemo più hardware internamente e affideremo questa funzione a dei partner." Il calo delle vendite e l'ormai insignificante percentuale di mercato non lasciavano altra scelta.
Tutto iniziò nel 1999, quando la società, che allora si chiamava ancora RIM (Research In Motion) mise sul mercato il Blackberry 850, il primo e l'unico telefono a consentire l'utilizzo della posta elettronica.
Uno dei motivi principali del successo del Blackberry fu anche la tastiera, che consentiva di scrivere un messaggio molto velocemente ed era estremamente più pratica delle tradizionali tastiere degli altri cellulari.
L'inizio della fine arrivò nel 2007, quando Steve Jobs presentò il primo iPhone. Con il progressivo affermarsi degli smartphone iOS e Android, in grado anch'essi di inviare email, ma dotati soprattutto di touchscreen, il Blackberry finì per perdere il suo appeal.
Ora la tastiera non serviva più, i messaggi si potevano digitare direttamente sullo schermo. Ma per il Blackberry sembrava impossibile liberarsene. C'era ancora una piccola schiera di utilizzatori che continuava ad apprezzarla.
Venne l'idea di sviluppare un ibrido che avesse sia il touchscreen che la tastiera. E, alla fine del 2008, vide la luce lo Storm, che però aveva un touchscreen che non resisteva alla pressione e cedeva di un paio di millimetri, rivelandosi inutilizzabile per la scrittura.
Due anni più tardi fu la volta del Balckberry Torch, con un piccolo touchscreen da 3,2 pollici, che dietro aveva una tastiera estraibile. Un'idea senz'altro brillante, se non fosse stato per il design decisamente poco accattivante e per il fatto che ormai gli utenti si erano abituati a schermi di maggiori dimensioni.
Fino alla fine non si è riusciti a fare a meno della tastiera. Anche il Passport, caratterizzato da uno schermo quadrato, ha una tastiera con tre file di tasti, completati da altri a video quando necessario. Purtroppo il passaggio dai tasti fisici a quelli virtuali ha finito per confondere gli utenti.
Dal momento che erano in pochi a sviluppare delle app per il sistema operativo Blackberry, la società canadese decise di abbandonarlo e di puntare su Android. Il Priv (foto sotto) è stato il primo apparecchio di una nuova generazione, caratterizzata da un hardware eccellente, senza nulla da invidiare ai migliori modelli della Samsung.
Inoltre, il sistema operativo Android fu integrato da funzionalità aggiuntive finalizzate alla tutela della privacy. In fin dei conti a far decidere molti utenti professionali a scegliere Blackberry sono stati anche gli elevati standard di sicurezza.
Ed è proprio questo il settore cui punta ora la società canadese. Invece che dall'hardware, i guadagni verranno dalla vendita delle licenze per l'utilizzo del software ai partner che si occuperanno della produzione hardware. Un primo contratto è già stato siglato con una società indonesiana che produrrà smartphone Android corredati da software Blackberry.