Politica

I casi Salvini e Boccia ad ulteriore conferma che la Rai è diventata TeleMeloni

Per capire il livello raggiunto dalla Rai, a supporto del verbo meloniano, alle  interviste esclusive a Sangiuliano e Toti, dobbiamo aggiungere la diffusione dei 4 minuti di comizio confezionati da Salvini per autoassolversi in relazione alla vicenda Open Arms, gettando al tempo stesso discredito sulla magistratura... oltretutto senza neppure un minimo di logica. Infatti, come poteva credere Salvini che dopo alcuni anni di processo la pubblica accusa potesse agire diversamente?

L'Usigrai ha denunciato l'ennesimo utilizzo della tv pubblica a supporto della propaganda politica della maggioranza e la Lega ha risposto esprimendo solidarietà al cdr di Rainews24:

"Solidarietà a chi?", ha replicato l'Esecutivo Usigrai. "Quali sarebbero i giornalisti a cui gli esponenti della Lega si rivolgono per contestare la presa di posizione del cdr di Rainews24 sul monologo di Salvini messo in onda?La magistratura chiede sei anni di carcere per un ministro e il servizio pubblico della Rai se la cava mandando in onda quattro minuti di un post dello stesso ministro senza mediazione giornalistica. A questo ha ridotto il canale all news della Rai una direzione appiattita su una parte politica e non in grado di esprimere i valori di autonomia e indipendenza che la redazione ha sempre incarnato. Ai parlamentari della Lega in commissione di vigilanza la Rai piace così, ma ai giornalisti no.Spendano la loro solidarietà su battaglie più nobili e imparino anche loro che il giornalismo è fatto di domande e risposte e non di dichiarazioni senza contraddittorio".
Ma non è finita qua. Un altro megafono della propaganda di TeleMeloni è l'intrattenitore tv, iscritto all'ordine dei giornalisti, Bruno Vespa. Alcuni giorni fa, creando una polemica con i giornalisti di La7 Telese e Aprile per l'intervista da loro realizzata a Maria Rosaria Boccia, aveva dichiarato che lui non sarebbe diventato uno strumento di Boccia.

Vespa, però, si è dimenticato di aggiungere che lui avrebbe continuato ad essere uno strumento a supporto del governo Meloni. Lo ha dimostrato dedicando mezz'ora della prima puntata della nuova stagione della sua trasmissione, Porta a Porta, alla vicenda Sangiuliano - Boccia, con l'intento di denigrare quest'ultima (a cui non ha chiesto una versione dei fatti), come se fosse stata lei ad essere responsabile delle dimissioni del ministro!

E poi i (post) fascisti pretendono di sostenere che Meloni non controlli ANCHE la tv pubblica!

Autore Federico Mattei
Categoria Politica
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