Nella nota mensile di marzo 2018 relativa all'andamento dell'economia italia, pubblicata questo venerdì, l'Istat riassume la situazione nel nostro Paese indicando come fattori positivi il miglioramento dei consumi e del potere di acquisto, e l'aumento del risparmio delle famiglie. Elementi positivi anche per quanto riguarda l'occupazione e la fiducia delle famiglie. Ma all'orizzonte non tutto è rosa. Andiamo con ordine.

A livello internazionale, l'andamento dell'economia è definito sostanzialmente positivo. Qualche ombra viene dall'area Euro dove l’indice ESI (Economic Sentiment Indicator) è ancora diminuito con un peggioramento del clima di fiducia per tutti i settori ad eccezione di quello delle costruzioni. Segnale rafforzato anche dall’indicatore anticipatore euro-Coin che mostra un andamento al ribasso, influenzato dal peggioramento dell’attività manifatturiera e della fiducia delle imprese.

Per quanto riguarda l'Italia, l'andamento positivo delle imprese è caratterizzato in particolar modo dalle esportazioni, grazie alla fase espansiva degli scambi commerciali a livello mondiale.

A beneficiarne è l'occupazione che ha visto un significativo aumento dei dipendenti permanenti rispetto a quelli a tempo determinato, in funzione dei nuovi sgravi contributivi partiti a gennaio inclusi nell'ultima legge di bilancio, anche se il numero effettivo degli occupati è sostanzialmente stabile. Per questo, la fiducia delle famiglie rimane elevata.

Non altrettanto, invece, avviene per le imprese ed in particolare per quelle manifatturiere che segnalano un calo della fiducia in funzione di un peggioramento dei giudizi sugli ordini e sulle scorte. L’indicatore anticipatore, pur rimanendo su livelli elevati, è registrato in flessione.