L'attentato dell'IS-K di giovedì all'aeroporto di Kabul ha ucciso 170 persone, anche se il bilancio potrebbe non essere ancora quello definitivo. A fare le spese della folle violenza dei terroristi dello Stato Islamico sono stati soprattutto i civili afgani - uomini, donne, bambini - oltre a 3 cittadini britannici e a 13 soldati statunitensi.

Nonostante l'attacco terroristico, sono però proseguite le operazioni di evacuazione, anche se, progressivamente, le nazioni che vi hanno finora partecipato insieme agli Stati Uniti, stanno annunciando di aver portato a termine le loro rispettive missioni. Dopo la Polonia nei giorni scorsi, l'Italia ieri ha comunicato che da Kabul era decollato l'ultimo volo della nostra Aeronautica, lo stesso ha fatto la Francia, mentre oggi si concludono le operazioni di evacuazione da parte della Gran Bretagna.

A soprintendere all'evacuazione con un ponte aereo che al momento ha consentito di portare fuori dall'Afghanistan oltre 100mila persone, vi sono ancora 5.000 soldati statunitensi di stanza all'aeroporto di Kabul, tra i cui compiti vi è quello di controllare le persone che disperatamente cercano di andarsene dal Paese, mentre i talebani premono per prendere il controllo dello scalo della capitale.

In base agli accordi presi dall'amministrazione Trump, i soldati Usa dovranno lasciare l'Afghanistan entro il prossimo 31 agosto.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno iniziato la prima azione di ritorsione contro l'IS-K, dichiarando di aver ucciso uno dei pianificatori della strage di giovedì con un attacco mirato effettuato da un drone nella provincia di Nangarhar, nell'est del Paese, dove gli estremisti islamici avrebbero la loro base.

È stato un drone Reaper, lanciato dal Medio Oriente, che ha colpito il militante dello Stato Islamico mentre era in macchina con un altro membro dell'organizzazione terroristica. Secondo quanto riportato da un funzionario Usa alla Reuters, entrambi i terroristi sono morti e non vi sono notizie di vittime civili.

Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha dichiarato che gli Stati Uniti ritengono che ci siano ancora minacce "credibili" di ulteriori attentati contro l'aeroporto di Kabul.