Matteo Salvini confonde Filadelfia con Washington e pretende di governare l'Italia
Matteo Salvini è andato in America per ricevere la benedizione dall'amministrazione Usa attualmente al governo. Una pantomima a cui, da italiani, abbiamo assistito più volte... e di certo questo non è un cambiamento rispetto al passato.
Salvini, adesso, quando le circostante politiche lo richiederanno, potrà così andare al Quirinale e dire di esser stato ricevuto e di aver parlato con l'allora segretario di Stato Pompeo e con l'allora vice Presidente Pence e, pertanto, di avere tutte le carte in regola - anche di fronte all'opinione pubblica - per pretendere l'incarico di premier.
Quello di presidente del Consiglio, inoltre, sarebbe comunque per Salvini solo una formalità, perché di fatto premier lo è già, come anche la visita di ieri dimostra.
Un ministro dell'Interno, infatti, non può fare una visita ai vertici della prima potenza mondiale parlando di relazioni internazionali e politiche economiche. Il compito spetta solo ai ministri degli Esteri e dell'Economia, parlando con i rispettivi omologhi, oppure al presidente del Consiglio.
Ma Salvini è vice premier! È vero, ma il vicepremier rappresenta il nostro Paese andando in visita ufficiale in Inguscezia non a Washington, dove l'Italia deve essere rappresentata dal presidente del Consiglio in carica, Giuseppe Conte.
Questa visita, con tutte le dichiarazioni rilasciate da Salvini al riguardo, finisce per essere così anche una palese provocazione sia nei confronti degli alleati del movimento 5 Stelle, sia nei confronti dell'inquilino di Palazzo Chigi, il cui ruolo è stato di fatto ulteriormente sminuito.
Oltre a quanto riportato sopra, c'è da aggiungere anche un'altra chiave di lettura alla "gita" del ministro negli Usa ed è quella relativa alle qualità di Matteo Salvini, un personaggio che nelle sue dichiarazioni vuol dare l'impressione di "dar la paga" a chicchessia, pretendendo che quanto dice sia da catalogare come logico e di buon senso... naturalmente, logicità e buon senso non vengono MAI dimostrati da fatti e ragionamenti.
Ma anche sotto il profilo culturale, Matteo Salvini ha dimostrato di non essere molto preparato... e non su temi che non potrebbero essere a tutti noti come ad esempio un excursus sulle principali tesi relative alla prova ontologica, la dimostrazione a priori dell'esistenza di Dio, partendo dalla scolastica ad oggi, ma anche su quelli di cultura popolare.
Ieri, mentre si trovava in visita al Lincoln Memorial, nel National Mall di Washington, Salvini rivolgendosi all'ambasciatore Armando Verricchio ha detto: "A Washington andammo alla scalinata di Rocky".
L'ambasciatore lo ha subito corretto: "Quella è Filadelfia".
Persino uno come Salvini che ha come orizzonte culturale trasmissioni come L'Isola dei Famosi e Il Grande Fratello dovrebbe sapere che i film di Rocky Balboa sono ambientati a Filadelfia e che quella che è diventata la "scalinata di Rocky" sono i 72 gradini che portano all'ingresso del Philadelphia Museum of Art.
Ma se Salvini non sa neppure queste banalità, come può pretendere di imporre le sue "ricette" su sicurezza, tasse, sviluppo ed altro ad un Paese di 60 milioni di persone?