Con la solita assenza di eleganza che contraddistingue le sue dichiarazioni, Matteo Renzi, il Giano bifronte della politica italiana - oggi all'opposizione e domani anche, pur dicendo di far parte della maggioranza - ha liquidato in questo modo la dichiarazione rilasciata nella serata di ieri dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: 

«Campionato di calcio. Non è la priorità, certo. Ma è una scelta importante. Dice il Ministro dello sport che "non se ne parla proprio". E chi lo ha deciso? Lui allo specchio? In democrazia si parla di tutto. E si parla soprattutto delle scelte che riguardano tanti cittadini. Il ministro venga in Parlamento, non può decidere da solo: siamo una democrazia».

Nel frattempo, nell'incertezza della situazione, alcune società di Serie A sono già scese in campo per allenarsi "individualmente", come ci informa una nota della Lega relativa al Sassuolo.

"Questa mattina i calciatori del Sassuolo Calcio sono tornati al lavoro al Mapei Football Center: per i neroverdi una semplice seduta atletica individuale e facoltativa.Il primo gruppo, composto da Filip Djuricic, Giangiacomo Magnani e Rogerio, ha iniziato la seduta individuale alle ore 9 dividendosi, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, su tre campi. L'attività è quindi proseguita fino alle ore 13, con altri gruppi che si sono alternati sui campi del Mapei Football Center.Interdetti per tutti gli atleti gli accessi alla struttura del Centro Sportivo (spogliatoi, palestre, uffici). Non era presente lo staff tecnico mentre è stato garantito un presidio sanitario di emergenza.Il programma proseguirà con le stesse modalità fino a venerdì".

Inoltre, per quanto riguarda la ripresa degli allenamenti in gruppo, la Figc deve risolvere il problema del protocollo sanitario con il Comitato tecnico scientifico nominato dal Governo che, se non lo dovesse ritenere soddisfacente, potrebbe decidere di chiudere anticipatamente la stagione. Sull'argomento ne sapremo di più dopo la riunione del prossimo venerdì del Consiglio Federale della Figc.

E sulla ripresa del calcio si è espresso nuovamente anche il presidente della UEFA Alexander Ceferin. Ha ricordato che «in passato è già sopravvissuto alle guerre e alle epidemie. Ci piacerebbe molto vedere il calcio di nuovo in campo il prima possibile - ha detto Ceferin - ma dipende soprattutto dalle decisioni delle autorità statali. Con tutti i requisiti medici soddisfatti e a porte chiuse, le partite potrebbero tornare relativamente presto. Ma non è lo sport che lo può decidere, è la politica».