Per Confcommercio nel 2022 la crescita del Pil non potrà raggiungere il target fissato dal Governo
Che il Pil del 2022 non potesse raggiungere il livello del 2021, schizzato ad oltre il 6% per le riaperture - seppur controllate - rese possibili dalla campagna vaccinale, lo sapevamo già.
Però, in base alle previsioni, sembra difficile, già a febbraio, che il Pil possa raggiugere il target di crescita previsto del 4,5% a fine anno.
A dirlo, quest'oggi, è Confcommercio che in un comunicato odierno definisce al ribasso la crescita nel 2022, ipotizzando, a febbraio, il Pil al -1% su gennaio e l'inflazione al +5,6% su base annua, nonostante migliorino i dati sui consumi, soprattutto grazie a turismo, ristorazione e tempo libero, ma ancora sotto del -11,7% rispetto a gennaio 2020.
"A febbraio - dichiara Confcommercio - il PIL, stando alle nostre stime, ha consolidato la tendenza al rallentamento emersa nei mesi precedenti, con una riduzione dell’1,0% congiunturale. Nel confronto annuo la crescita si dovrebbe attestare al 4,2%, in forte calo, quindi, rispetto ai mesi precedenti.Alle incertezze produttive si associano i timori degli effetti sui consumi derivanti dalla ripresa dell’inflazione. Nel mese di febbraio, la variazione annua dei prezzi al consumo dovrebbe attestarsi al 5,6%. Come paventato da alcuni mesi, le perduranti tensioni sui mercati internazionali e nelle catene di approvvigionamento cominciano a produrre rialzi anche in settori diversi dall’energetico".