Continua a peggiorare la situazione in Ucraina, ne ha parlato recentemente anche il New York Times. Ma mentre dagli Stati Uniti sono ancora attesi gli aiuti promessi che paiono non arrivare mai, il governo ucraino è costretto a far fronte ad altri problemi.
La carenza di soldati è uno dei principali. I provvedimenti per il reclutamento, come ad esempio l’abbassamento dell’età dai 27 ai 25 anni, unito al fatto già ben noto che impedisce agli uomini tra i 18 e 60 anni di lasciare la nazione, stanno generando proteste in tutto il Paese.
Se a questo si aggiunge che le condizioni dei soldati al fronte sono a dir poco pessime sotto ogni punto di vista, si può facilmente capire come tutto sia ormai decisamente sfuggito di mano a Zelensky. Quest’ultimo ha recentemente rimosso dall’incarico il comandante generale Valery Zaluzhny nominando al suo posto Oleksandr Syrsky.
Una delle ragioni è senz’altro stata la faccenda del suddetto reclutamento forzato voluto dal presidente, procedimento al quale nessuno nell’esercito voleva associare la propria figura. Questa scriteriata politica sta facendo inoltre sorgere anche guai di carattere demografico. Avendo l’Ucraina dovuto affrontare una grossa crisi economica negli anni ‘90, la generazione di ventenni è piuttosto esigua. Stando ad una statistica i quarantenni sarebbero circa il triplo. Va da sé che un rimpolpamento delle file dei soldati con giovani in quella fascia di età, creerebbe non pochi problemi per il futuro dello Stato. Così come ne ha creati il fatto che molte donne siano fuggite dalla guerra.
E sempre parlando di quest’ultime, nel villaggio di Kosmach circa 100 donne hanno montato una protesta con tanto di blocco stradale, inveendo contro gli ufficiali di reclutamento dell’esercito.