Dopo che stamani alla Camera i 5 stelle non hanno partecipato al voto di fiducia sul dl Aiuti, comunque approvato e da domani all'esame del Senato, il premier Draghi in serata si è recato al Colle per parlare con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Di che cosa hanno discusso?
Della situazione politica internazionale e nazionale, con Mattarella, secondo quanto riferiscono fonti del Quirinale riportate dalle agenzie, che non avrebbe espresso valutazioni in relazioni alle questioni che riguardano la maggioranza e il Governo a seguito di quanto accaduto al voto del dl Aiuti. Insomma dal Colle per ora nessuna valutazione sulla situazione politica della maggioranza.
Questi gli insulti (a parti invertite così li definirebbero i parlamentari di Renzi) di Ivan Scalfarotto (Italia Viva) nei confronti dei 5 Stelle:
"La leadership di Conte sta dimostrando tutta la sua inconsistenza, per giunta con il rischio di perdere altri parlamentari a favore di Di Maio. Il grande bluff del M5S si è rivelato, si stanno sgonfiando con conseguenze che possono riversarsi sulla stabilità del Paese: le prossime scadenze del PNRR sono molto vicine e i tempi sono compressi. L'idea di far cadere il governo adesso è irresponsabile, le conseguenze di uno strappo non sono calcolabili: al Senato minacciano di uscire dall'aula, non votando un decreto legge che peraltro contiene miliardi per famiglie e imprese. E ancora più assurdo pare che il Governo possa cadere sul termovalorizzatore di Roma, un'opera la cui importanza per la Capitale non sfugge a nessuno. La visione corta del M5S è sotto gli occhi di tutti: interesse nazionale sacrificato per interessi di parte. Sono partiti dalla scatoletta di tonno e arrivati a chiedere il rimpasto di governo come una corrente DC degli anni 70: triste parabola di un movimento che ha fatto soltanto del male al nostro Paese".
Il parlamentare renziano, che definisce termovalorizzatore quello che invece dovrebbe essere chiamato semplicemente un inceneritore, non spiega perché il suo finanziamento abbia una relazione con gli aiuti alle famiglie e perché le famiglie, che possono spendere, non dovrebbero essere aiutate con il Superbonus che era una misura salutata con soddisfazione, specialmente da chi opera nell'edilizia. Inutile, poi, chiedersi del perché Scalfarotto si preoccupi del rischio dei 5 Stelle di perdere ulteriori parlamentari che dovrebbero diventare dei "dimaiani".