Il Governo del cambiamento, alla fine, abbiamo visto che non è molto diverso dai governi precedenti. Lo dimostrano le notizie di prima pagina con i contrasti per applicare l'accordo di governo basato sul famoso contratto che però, visti i litigi in corso tra Lega e 5 Stelle, si può adesso tranquillamente definire alleanza, in base alla classificazione fornita dallo stesso Di Maio! E che dire poi dei voti di fiducia finora richiesti, con cui l'attuale esecutivo nega al Parlamento di esprimersi liberamente sui provvedimenti che di volta in volta vengono sottoposti alla sua approvazione.

Quest'oggi, addirittura alla Camera dove il numero di seggi della maggioranza è tale da essere meritevole di venire accompagnato dall'attributo "bulgaro", è stata posta la fiducia addirittura sulla legge di conversione del decreto legge Semplificazioni! E per fortuna che il Governo del cambiamento non è uguale agli altri governi!

Ma a dimostrare che non c'è differenza alcuna con il passato sono soprattutto le notizie che in prima pagina, almeno in Italia, faticano ad arrivare o sono addirittura ignorate.

Vista la presentazione del Reddito di Cittadinanza? Capiti i benefici che arriveranno agli italiani? Avete comprato o ripreso dal cassetto in un cui era riposta la classica sporta della nonna necessario per ricevere tutti i soldi che a breve Di Maio vi darà? Bene. Sappiate però che le risorse per il Reddito di Cittadinanza - peraltro piuttosto scarse, secondo alcuni - sono ottenute anche dai soliti tagli, e pure fatti anche dove i soldi spesi dallo Stato erano spesi bene, se non benissimo.

Un esempio? Quello del "Laboratorio di diagnostica dei Beni Culturali" di Spoleto. Il Laboratorio, creato nel 1997 dopo il terremoto dell'Umbria, svolge da oltre due decenni attività di analisi e valutazione dello stato di conservazione dei beni culturali, predispone metodologie e modelli di valutazione, effettua attività di monitoraggio e prevenzione ed effettua attività di manutenzione programmata, conservazione preventiva e pronto intervento sia in via ordinaria che in situazioni di emergenza (ad esempio terremoti). Inoltre, i circa 100 dipendenti si occupano di restaurare anche le opere d'arte danneggiate.

A supportare il Laboratorio sono il Comune di Spoleto, l'Università di Perugia, la Regione Umbria, la Regione Lazio e il MiBac. Ed è il ministero a farsi carico della parte più impegnativa dei 6 milioni di euro di finanziamenti necessari al suo mantenimento annuale.

Per avere un esempio dell'utilità delle attività del Laboratorio è sufficiente riportare uno degli ultimi studi in corso. In una stanza sono state costruite due pareti, una in basalto e l'altro in tufo, che vengono sottoposte a vibrazioni per valutare su di esse gli effetti di un terremoto.

Uno studio non certo irrilevante, considerato che i due tipi di muro costituiscono il materiale da costruzione della maggior parte delle strutture storiche nelle aree terremotate italiane. Le simulazioni effettuate in laboratorio sono parte di una ricerca finalizzata a definire una mappa dettagliata delle strutture potenzialmente a maggior rischio crollo in caso di sisma.

Una mappa che potrebbe però non essere completata, perché il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, non sembra intenzionato nel voler continuare a finanziare il lavoro del Laboratorio di diagnostica di Spoleto, senza dare neppure una risposta in tal senso alle numerose richieste e appelli che provengono da storici dell'arte, restauratori e operatori culturali.

In compenso, il Governo batte la grancassa per ricordare al "popolo" che gli ha "regalato" il reddito di cittadinanza e quota 100... dimenticandosi però di elencare i tagli presenti e futuri che si sono resi e si renderanno necessari a supporto dei due provvedimenti. Se il cambiamento è questo, allora lo avevamo già visto anche in passato.