Almeno in Italia, parrebbe dimostrato che in relazione ad una emergenza spuntino sempre dei negazionisti per affermarne la falsità. Così dopo il cambiamento climatico, il Covid, la guerra in Ucraina e il massacro di Bucha, stavolta il nuovo argomento è rappresentato dalla siccità, con l'acqua che sarebbe trattenuta nelle dighe per rovinare i raccolti. Quale sia però la finalità nel voler mandare in malora i raccolti, però, non è dato sapere... ma diamogli tempo.

Intanto, la siccità continua ad essere un problema, tanto che il neo sindaco di Verona, Damiano Tommasi, è costretto ad esordire con un'ordinanza in cui dispone, fino al 31 agosto, l'uso dell'acqua potabile solo a fini domestici, per la pulizia personale e per l'igiene, vietandola, pertanto, per l'irrigazione di orti, giardini, per il lavaggio di automobili, per il riempimento di piscine...

E che il problema siccità non sia solo al nord, lo dimostra che la stessa ordinanza di Verona è stata presa anche dal sindaco di Pisa, Michele Conti.

Ma la carenza di acqua, come ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, avrà anche "un impatto pesantissimo sul settore energetico", con impianti idroelettrici che a causa della scarsità di acqua non producono energia, così come alcuni impianti termoelettrici che sono stati costruiti in prossimità di fiumi e che adesso non possono essere raffreddati perché non c’è acqua.

Quindi, a soffrire non è solo l'agricoltura, ma anche il settore che fornisce energia, dove a breve potrebbe pesare anche la carenza nella fornitura di gas.

E dopo gli interventi di presidenti di regione e sindaci, il Governo nei prossimi giorni si occuperà del problema con decisioni che vengono definite dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, importanti e coraggiose.

"È indispensabile utilizzare al meglio la poca acqua che abbiamo in questo momento, dando priorità agli usi potabili e a quelli agricoli", ha dichiarato il ministro. "Le regioni hanno fatto finora un ottimo lavoro, ma il protrarsi della crisi idrica impone un intervento del governo, sia per contemperare i diversi interessi sia per introdurre norme straordinarie in un momento straordinario. Naturalmente l’azione dell’esecutivo sarà portata avanti con un confronto continuo e costruttivo con gli enti competenti, a partire proprio dalle Regioni. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per superare questa situazione emergenziale".

Per "contemperare" i diversi interessi, pare che Draghi abbia già pensato di nominare il solito commissario per coordinare le misure di emergenza.