Ma quanto costa far propaganda a Renzi! E, nonostante tutto, non genera neppure dei ritorni. Questo è quanto si può riassumere da un articolo di Lettera 43, dove vengono pubblicati gli ultimi aggiornamenti editoriali ed economici sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci.
 
Dopo che nessuna offerta è stata presentata lo scoro marzo nell'asta giudiziaria per l'acquisto della testata l'Unità, l'attuale editore, il gruppo Pessina Costruzioni,  si vede costretto a far fronte alla garanzia fidejussoria di 10 milioni aperta con Banca Intesa per consentire la riapertura e l'operatività del giornale.

Ma i Pessina  cercano di prendere tempo, mentre il quotidiano continua a macinare perdite che pare ammontino a 400.000 euro al mese.

Non sembra piacere al pubblico la linea editoriale del giornale, appiattita su una difesa ad oltranza di tutte le iniziative governative, ma non solo. Addirittura la stessa dirigenza avrebbe storto il  naso in più di un'occasione sulle scelte del direttore D'Angelis, tanto che lo stesso verrebbe dato ad un passo dal  benservito.