Sono giorni difficilissimi per la Lira turca. Il presidente Erodgan continua a esercitare una forte pressione sulla Banca Centrale turca che, di fronte ad un'inflazione eccessiva, non è pertanto in grado di agire in piena autonomia con una politica valutaria adeguata. Il mercato reagisce punendo la Lira che, solo nell'ultima settimana, ha perso il 10% contro il dollaro.
Erdogan è contrario ad innalzare i tassi, per timore che potrebbero far da leva e spingere ancora più in alto l'inflazione e minare la crescita economica del paese.
È questo ciò che lega le mani alla Banca Centrale. L'inflazione è una spada di Damocle sull'andamento della Lira turca che sui mercati internazionali non potrà che svalutarsi, in attesa di un sostegno che arrivi dall'aumento del costo del denaro, che però Erdogan non vuole.