La Open Arms continua il suo peregrinare nel mediterraneo in attesa di un porto sicuro
Safa, sua madre Hayada, sua figlia e le sue due sorelle sono partite dal Sudan. In Libia, le violenze e gli abusi sono stati continui... per 9 mesi. Soprattutto per Safa, che ha provato con il suo corpo a proteggere quello di sua figlia.
Hortensia ha bisogno di cure continue, a causa di una brutta ustione dovuta al carburante che le hanno gettato addosso prima di farla imbarcare e all'acqua di mare. Anche lei è fuggita dalla violenza in Libia.
Queste "persone", dopo non essere state lasciate annegare in mare, attendono di essere sbarcate in un porto sicuro.
Queste "persone" si trovano insieme ad un centinaio di altre persone nelle loro stesse condizioni, tra cui 32 minori, a navigare in mezzo al Mediterraneo su una nave di piccole dimensioni, la Open Arms, in attesa che l'Europa, la "civile" Europa, assegni loro un porto sicuro.
La Open Arms, che adesso naviga su una rotta tra Lampedusa e Malta, è colpevole di "umanità". Nel 2019 essere umani è diventata un'infrazione da punire anche con multe fino ad 1 milione di euro.
Di seguito è possibile avere l'ultima posizione sempre aggiornata della Open Arms...
Per fortuna, la nave Alan Kurdi (Sea-Eye) e la nave Ocean Viking (SOS Mediterranee e MSF) hanno ripreso le operazioni di ricerca e soccorso nella SAR libica.
Di seguito è possibile avere l'ultima posizione sempre aggiornata della Alan Kurdi...
Di seguito è possibile avere l'ultima posizione sempre aggiornata della Ocean Viking...