Vetralla, La Piazzetta Letteraria - Lo storico dell'arte e scrittore Salvatore Enrico Anselmi presenta, sabato 15 giugno alle ore 18, in piazza Umberto I il suo libro di racconti Luci d'ombra, Linea edizioni, in occasione della seconda edizione della Piazzetta Letteraria che si svolgerà a Vetralla (Viterbo) nei due fine settimana del 14,15, 16 giugno e del 21,22 e 23 giugno. La manifestazione, organizzata dal Comune di Vetralla- Assessorato alla Cultura, dalla Pro Loco, dal Gruppo di lettura della Biblioteca Comunale, è patrocinato e sostenuto dalla Regione Lazio. Numerosi gli scrittori, saggisti e giornalisti invitati a colloquiare nelle sei giornate che prevedono un ricco programma di interventi.
Saranno previste due interviste al giorno nel corso della prima sezione della manifestazione con Giulio Laurenti L'entità dei danni e Pier Maria Cecchini Una vita abbastanza; Carla Cucchiarelli Io sono Nannarella. Intrigo a Firenze e Salvatore Enricno Anselmi Luci d'ombra; Laura Calderini con Beatrice Beltrani Donne che vestono d'ortica e Felix Adado Il mio creatore non ragiona. Nel secondo fine settimana: Alessandro Maurizi presenterà Gli invisibili di San Zeno e Diego Fusaro Demofobia; Valentina Vegni Orme di marmo. Una storia di coraggio ai piedi della colonna Traiana e Luca Pappagallo Casa Pappagallo; Mario Mori e Giusepe De Donno La verità sul dossier mafia e appalti, Nome in codice Unico. A moderare gli incontri con gli autori saranno: Roberto Oriolesi, Sante Paolacci, Gianluca Zanella, Marcello Altamura, Evandro Ceccarelli, Diana Ghaleb, Vincenzo Cozzolino, Paola Congiu.
Salvatore Enrico Anselmi torna, dunque, a dialogare con i lettori presentando il suo libro, Luci d’ombra, già in concorso al Premio letterario nazionale Settembrini e al Premio Mastercard.
Luci d’ombra, presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, a Più Libri Più Liberi – Fiera della media e piccola editoria di Roma, e segnalato, tra gli altri, dalla Società Dante Alighieri e da AISE-Agenzia Internazionale di Stampa Estero, da JIULIET- International Contemporary Art Magazine, è una raccolta di racconti che, come lo stesso autore sottolinea nell’introduzione, si lega al precedente romanzo Passaggi di proprietà, (Padova 2021- candidato al Premio Campiello 2022 e al Premio Comisso 2022, segnalato dalla Società Dante Alighieri). Tali analogie si riscontrano nell’intonazione e nell’approccio narrativo, per l’istanza stilistica mimetica nei confronti delle età nelle quali le vicende narrate si svolgono, per aver alternato uno stile rarefatto ed evocativo, così come spiazzante e finalizzato a destabilizzare l’equilibrio della lettura.
Attraverso testi brevi, Luci d’ombra sorprende, commuove, fa sorridere. Indaga sull’identità umana e sulla sua natura per sezionare il tema in forma analitica, secondo una prospettiva lirica, introspettiva e, allo stesso tempo, ironica e surreale. In alcuni casi politicamente non corretta.
La creazione artistica, il confronto con la scoperta di sé, l’indagine sul rapporto amoroso, la distruzione perpetrata dall’uomo attraverso la guerra e il tentativo di ravvisare una redenzione, un viatico, un percorso di fuga o ricostruttivo sono alcuni dei nodi tematici.
Il titolo deriva dalla condizione dello spazio, del luogo, dell’oggetto sollecitato da una luce filtrata che passa attraverso una superficie o una massa frapposta come quando si rimane all’ombra degli alberi, di una pergola, all’ombra di un tendaggio o di un telo. La non perfetta, alta e diffusa illuminazione in tal senso chiazza lo spazio di ombre o richiama in superficie le zone sollecitate dalla fonte che attraversa il vuoto senza ostacoli. Così come accade nell’esistenza del singolo e nella vita comunitaria, la luce irradia e si nasconde. Può richiamare al brillio pieno la superficie di un oggetto o l’esercizio esperienziale di un uomo, ma può relegare entrambi al ristagno in penombra.
Convivono, nella trama di queste storie, racconti, lettere, monologhi, considerazioni solipsistiche che trovano voce nella parola scritta seguendo talvolta un abbrivio elevato, talvolta la medietà, talvolta la bassezza dei registri formali. A imitazione della vita e dei suoi protagonisti che veleggiano alti, ma possono incurvarsi nella negligenza quotidiana con la stessa frequenza e disinvoltura.
Secondo un andamento diacronico i primi racconti prendono avvio da vicende e condizioni che ambientano le storie in periodi più lontani dalla contemporaneità, per avvicinarsi al contesto attuale, sempre con uno sguardo evocativo e di riflessione. Talvolta l’io narrante parla in prima persona, talvolta con il distacco e la terzietà della vicenda raccontata servendosi di un approccio oggettivo.
La banalità della vita, per l’appunto, il senso-non senso di questa, il rovello creativo, il motore etico della scrittura, il dramma della violenza e la surrealtà delle minime cose, delle piccole incombenze di quotidiana valenza, la mostruosa identità umana e la sua sublime capacità di innalzarsi per instaurare una visione altra, possono essere questi i crocevia del dubbio e lo snodo della prosecuzione. Così come centrale è il monologo interiore, il soliloquio che, pur con la variazione delle circostanze e delle intonazioni, costituisce un’altra tematica portante, un’altra voce che accompagna il lettore. È un collante l’identità analitica che sottopone al suo sguardo il circostante, lo storicizzato e il contemporaneo, l’elevatezza drammatica di un compositore, la banalità triviale di un gommista, l’atmosfera visionaria di un locale frequentato da particolarissimi avventori, l’istanza di conferire pregnanza all’arte in conflitto col tempo, il rammarico per aver smarrito il bene o sfiorato la perdita ineludibile e la ripulsa per una condizione omologata.