Nel mondo giornalistico e intellettuale degli Stati Uniti le voci dissidenti verso l’opera dell’amministrazione Biden. Soprattutto per quanto riguarda il suo sostegno incondizionato al governo di Kiev, che sta costando molti miliardi al contribuente americano, il quale rimane ignorato da Washington su questioni spinose come il lavoro e la sicurezza.

Per questo motivo hanno preso la palla al balzo i politici conservatori, e anche qualcuno fra i democratici, per sfruttare tale tematica nella prossima campagna elettorale verso le presidenziali. Le accuse e le condanne a Biden provengono quindi in particolare dai repubblicani, o per meglio dire dall’ala radicale, quella più dura, isolazionista o trumpiana. Ma tali personaggi sono più di quelli che sembrano, forse perché alcuni stanno appunto cercando di cavalcare l’onda dello scontento popolare.

Così, un paio di settimane fa è giunto un appello da diciannove senatori per fermare “le forniture illimitate di armi a supporto di una guerra senza fine”. Tra di essi, il senatore Vance dello Stato in cui la rabbia verso Biden è palpabile, l’Ohio, colpito da un disastro ecologico lo scorso febbraio.

Fra i democratici, è certamente Robert Kennedy Jr. quello che si è maggiormente esposto contro il coinvolgimento americano in Ucraina. In televisione è difficile dirlo troppo apertamente o si finisce licenziati come Tucker Carlson. Sulla carta stampata o in rete invece possono ancora essere lette le testate come “The American Conservative” e “The Federalist”, che propongono sull’Ucraina una visione differente da quella mainstream, pur non schierandosi certamente dalla parte dei russi.

Infine c’è Noam Chomsky, veterano delle proteste contro la guerra in Vietnam e da sempre critico del potere di Washington. Anche stavolta, dall’alto dei suoi 94 anni ed essendo figli di immigrati ebrei provenienti dall’allora Ucraina sovietica, non si tira indietro nel dichiarare apertamente che nella guerra attuale c’è una grossa responsabilità americana e che la Casa Bianca non è interessata alla pace perché vuole solo indebolire la Russia.