Rientreranno nei prossimi giorni in Italia a causa dell'emergenza coronavirus circa 200 militari italiani che attualmente si trovano dispiegati in Iraq nell'Operazione "Ineherent Resolve".
L'Operazione "Ineherent Resolve" ha come obiettivo quello di addestrare le forze irachene e garantire la sicurezza del popolo iracheno e sono circa 800 i militari italiani impegnati in questa operazione. A causa dell'emergenza dovuta al coronavirus, la NATO e il Comando Multinazionale responsabile delle operazioni in Iraq ha disposto la sospensione momentanea delle attività addestrative, anche se continueranno ad essere garantite le capacità essenziali.
Attraverso il Comando Operativo di Vertice Interforze, lo Stato Maggiore della Difesa sta pianificando e coordinando il rientro momentaneo di 200 militari italiani. In teatro operativo resteranno cosi 600 militari dispiegati a Erbil, Bagadad e in Kuwait, che assieme agli alleati continueranno la loro missiione di supporto al popolo e all'esercito iracheno e di lotta contro il terrorismo.
Era da fine febbraio che i militari italiani dispiegati in Iraq, Afghanistan e gli altri teatri operativi all'estero, si trovavano bloccati senza possibilità di rientrare in Italia proprio a causa dell'iniziale emergenza dovuta coronavirus.
Una comunicazione dello Stato Maggiore della Difesa giunta dal COI( Comando Operativo Interforze) era stata inviata a tutte le caserme italiane: "Chi è in licenza non può tornare in missione. E dall'estero non si può partire verso l'Italia" ovvero "Stop gli spostamenti senza screening, controlli e quarantena" stabiliva la direttiva "Misure precauzionali da adottare per emergenza Covid-19", direttiva nella quale erano elencate tutte le precauzioni da rispettare. Una situazione che adesso si è finalmente sbloccata e che grazie all'attivazione di tutte le precauzioni e procedure di screening, consentirà il rientro in patria di 200 militari italiani.