Se “scudo penale” significasse, come ho letto nelle dichiarazioni di molti politici di Governo, evitare l’obbligo d’iscrizione nel registro degli indagati di personale appartenente alle forze dell’ordine, allora, non avrei dubbi: la norma sarebbe incostituzionale.
Evitare l’avvio di un procedimento penale per accertare possibili reati commessi nell’esercizio di funzioni pubbliche è da “Stato di polizia”. Non è ammissibile in una democrazia come è la nostra. Nel nostro ordinamento giuridico vige l’obbligatorietà dell’azione penale (l'articolo 112 della Costituzione dispone per il pubblico ministero l'obbligo di esercitare l'azione penale).
A mio parere è grande come una montagna anche la palese violazione dell’articolo 3 della Costituzione (principio di eguaglianza). Scudo penale per i poliziotti e perché no anche per i medici? E ci fermiamo alla nostra Carta Costituzionale, perché altrimenti a essere lesi sarebbero anche principi fondamentali della persona umana tutelati a livello europeo e internazionale!
Non iscrivere nel registro indagati chi potrebbe aver commesso un fatto penalmente rilevante, ripeto, se la norma fosse questa, porterebbe lo Stato di diritto in Italia verso il baratro . “Nemo est supra legem”.
Preciso, tuttavia, com’è giusto che sia, di non aver ancora letto alcun provvedimento normativo, per cui, un giudizio sui fatti si potrà esperire solo con il deposito dell’eventuale proposta di legge che mi auguro non ci sia mai in tal senso.
Vincenzo Musacchio, criminologo, docente di strategie di lotta alla criminalità organizzata transnazionale, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore indipendente e membro ordinario dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra.