Salute

Covid: in aumento i decessi dell'ultima settimana, saliti a 135, quasi la metà in Lombardia

Salgono i decessi causati dal Covid: sono stati 135, quasi la metà in Lombardia, nell'ultima settimana. Salgono a 15.221 i casi registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l'11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall'8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). I decessi settimanali, come già detto in aumento, sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto.

Lo indicano i dati dell'aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute.  

Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66.  In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente.  Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%. 

"Certamente i numeri in crescita del Covid, compresi i decessi che nell'ultima settimana sono arrivati a 135, sono motivo di apprensione perché siamo in un periodo dell'anno in cui la circolazione del virus non è mai stata particolarmente rilevante", dice all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali e professore ordinario all'università Tor Vergata di Roma. "In vista dell'autunno occorre un cambio di rotta, la circolazione del virus sarà più importante e la situazione epidemiologica preoccupa perché la campagna vaccinale per il Covid non è ancora decollata. Alla luce di questi numeri diventa quindi fondamentale che il ministero della Salute promuova e organizzi una campagna vaccinale robusta per vaccinare il maggior numero di soggetti ad alto rischio".

"Il Covid purtroppo è ancora fra noi, con un andamento ondulante in funzione anche dell'insorgenza e della presenza delle varianti. Questo rialzo potrebbe essere l'effetto dell'ultima variante Xec che ha una capacità diffusiva e di immunoevasione che sembra essere alta",

è l'analisi del virologo Fabrizio Pregliasco, che ricorda che i dati, almeno per quanto riguarda il numero di casi, sono sicuramente sottostimati, con tanti asintomatici che favoriscono la catena dei contagi.

"E' vero - continua Pregliasco - che questa è una patologia nella maggior parte dei casi è banale, che per un giovane può essere approcciata con antinfiammatori. Ma lo vediamo dai numeri in salita dei decessi, è un problema per le persone fragili. Il messaggio è dunque per loro e per gli anziani: in presenza di forme respiratorie, anche dubbie o aspecifiche, facciano comunque un tampone, almeno per loro, per poter fare gli antivirali. Oggi esiste il Paxlovid che evita gli effetti più pesanti per le categorie fragili". Questi dati in crescita, conclude Pregliasco, "servono anche per ricordare l'importanza del richiamo vaccinale in autunno, sempre e soprattutto per gli anziani e i fragili, sia per quanto riguarda l'anti-Covid che il vaccino antinfluenzale. Oggi insomma è ancora il momento dell'attenzione rispetto a quelle che possono essere situazioni di rischio. E, soprattutto, preserviamo i fragili".


Fonte: Dott. Net 

Autore Vincenzo Petrosino
Categoria Salute
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