"Come avrete notato, in questi giorni non ho mai pubblicato foto di alcun genere perché ritengo che gli eventi drammatici che stanno colpendo la comunità marchigiana non debbano essere oggetto di spettacolarizzazione. Oggi però mi vedo costretto a pubblicare questa foto [pubblicata in alto, ndr] scattata nel corso di una riunione nella Sala operativa della protezione civile regionale, intorno alle 23,30 del giorno 15. Lo faccio adesso perché su alcuna stampa nazionale gira la notizia che io abbia trascorso la serata a cena, mentre stava succedendo il finimondo nella nostra Regione. Ebbene sì, ammetto che non ho poteri di veggenza e che prima di essere allertato, ignaro di quanto stesse accadendo, partecipavo come da programma ad un evento che ho subito abbandonato nel momento in cui i miei collaboratori mi hanno avvertito. Ho ritenuto doveroso a questo punto raccontare alla comunità marchigiana come sono andate le cose, rispetto a chi sta utilizzando questo dramma per altre finalità".

Questo è quanto dichiarato oggi dal presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, a seguito della notizia pubblicata da alcune testate in cui il presidente della regione veniva dato come assente dalla sala della protezione civile regionale nel momento in cui si stava verificando un disastro ambientale nelle province di Pesaro e Urbino e di Ancona, perché impegnato in un evento elettorale di Fratelli d'Italia, insieme a Crosetto.

Nel tardo pomeriggio Acquaroli, nominato Commissario per l’emergenza, ha poi scritto al Capodipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per richiedere di estendere anche al territorio maceratese, colpito dall’alluvione, la dichiarazione dello stato di emergenza.

"Evidenzio – così il Presidente nella lettera – con la presente le numerose segnalazioni di danni finora pervenute da parte dei Comuni appartenenti alla Provincia di Macerata. Valutato il nesso di causalità con l’evento del 15-16 settembre, ti invito a valutare di estendere parte del territorio della Provincia di Macerata nella dichiarazione dello stato di emergenza".

Quelle che però Acquaroli non ha smentito sono le dichiarazioni in precedenza rilasciate al Tgr Rai Marche dal procuratore capo di Ancona, la dottoressa Monica Garulli:

"Dal punto di vista della dinamica degli eventi quello che si riscontra in questo momento è che non c'è stata una segnalazione di allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni"."In questo momento, la principale preoccupazione della Procura - ha poi precisato Monica Garulli - è di assicurare fonti di prova che possano essere di ausilio nella ricostruzione dei fatti. Ci sono acquisizioni documentali, ci sono anche acquisizioni testimoniali... tutto quello che può concorrere a ricostruire esattamente l'evento del 15 settembre".