BULUNGU (CONGO) – Ernesto Genoni – In questa data, oggi, 129 anni, fa il medico Eustachio Montemurro da Gravina di Puglia (Italia), con una vita professionale ed umana dedicata interamente al prossimo, con amore e solidarietà, espresse il desiderio di abbracciare la vita sacerdotale durante una grave infermità che lo colpì nel 1900. Nato a Gravina di Puglia il 1° Gennaio del 1857, fu ordinato sacerdote il 24 settembre 1904. La sua una spiritualità cristocentrica, eucaristica e mariana.
Il suo desiderio di fondare un istituto religioso femminile, - quello maschile verrà poi - nasce il 18 Aprile del 1905, giorno in cui aveva soccorso una giovane. “Sai, - scriveva - Diletto, che pensieri mi sono venuti oggi? ... dedicarmi a queste povere figlie Tue cercando di salvarle, a porre ogni opera perché́ sorga un Istituto per queste poverelle” (E. M. Diario Spir., IV, 1). La sua una disponibilità costante a vivere l'amore e la riparazione per collaborare al piano salvifico di Cristo.
Nel riquadro padre Eustachio Montemurro
Da quella data, dell' Aprile 1905, muove i primi passi la Congregazione delle “Suore Missionarie del Sacro Cuore” che oggi conta, oltre alle numerose case sorte in Italia, ben 4 missioni nel mondo.
Primo punto di riferimento della congregazione MCSC fu la madre Generale, Madre Maria della S. Croce (al secolo Maria Teresa D’Ippolito) nata a Latiano (BR) il 10 giugno 1870. E oggi, sul suo esempio, sulle sue linee guide, tracciate con amore e passione e grandi sacrifici, continua con immensa dedizione la Madre Generale suor Giuseppina Anatrone.
Madre Giuseppina ora è in Africa in una delle missioni del Congo, che alcuni di voi già aiutano a sostenere. E lo sarà fino a metà Ottobre di quest'anno. Lei è stata riconfermata, per il secondo sessennio, come Madre Generale delle suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore: l’ Istituto fondato da Don Eustachio Montemurro.
La Casa Generale delle MCSC è a Roma, alla via della Camilluccia, nei pressi del Vaticano. Oltre alle case in Italia, sono quattro le missioni nel mondo a cui si dedica quotidianamente Madre Giuseppina, tra queste quelle in Bolivia, Brasile, Congo e Romania.
Da oltre centodieci anni – ci racconta suor Giuseppina - svolgiamo la nostra missione nel servizio apostolico collaborando nell’opera evangelizzatrice della Chiesa. Noi vogliamo collaborare all’opera della salvezza, specialmente tra i più piccoli e i più poveri, soprattutto nei paesi rurali.
Qui, in Congo a Kikwyt , proprio in questi giorni, per volontà del Signore, dopo la necessaria formazione, sei giovani ragazze congolesi (nella foto),
Le sei neo professe che danzo canti spirituali.
hanno fatto professione di voto. Una festa grande, nella semplicità, si è svolta in loro onore, con canti e balli di una profonda spiritualità.
La Madre Generale all'arrivo a Kikwyt .
Da questa nostra missione africana – ci scrive suor Giuseppina - ho il desiderio di condividere con voi la situazione difficile che vive questa parte del Congo. Un popolo che soffre ancora tanto. Ieri mi sono spostata dal centro di Kikwit, dove abbiamo il noviziato per andare nella nostra casa di Bulungu. Abbiamo impiegato con una Jeep che ci portava, 5 lunghe ore e mezzo di viaggio, tutte strade sterrate e nella sabbia. Le condizioni sono sempre le stesse. Un viaggio veramente impossibile. La macchina più volte si è arenata e Dio solo sa come siamo riusciti a proseguire il nostro viaggio.
Il viaggio Bulungu - Kikwyt
Abbiamo viaggiato per sentieri scoscesi, sull'orlo di solchi profondi aperti dalla pioggia o raggirando enormi buche e attraversando grosse pozze d’acqua dalle quali sembrava impossibile poterne più uscirne. E abbiamo viaggiato per circa 2 ore andando in bilico sull’orlo di tratturi sabbiosi e incerti – racconta suor Giuseppina -. E questo davvero non mi ha deliziato molto. Ma ringraziando il buon Dio siamo arrivate sane e salve al villaggio. Aspetto essenziale della nostra missione – sottolinea suor Giuseppina - è la catechesi, che ci impegna fin dalle origini della fondazione.
Nella foto la nostra amica, di nome Syntish, nostra beneficiata.
Syntish – racconta suor Giuseppina - ha avuto problemi alla milza e ha sofferto molto. Quando non aveva medicine, quasi mai ce le aveva, andava tutta fiduciosa dalle suore a chiedere, perché sapeva che da noi non le avremmo mai fatto mancare le medicine e ne il mangiare. Syntish ha studiato bene, ha fatto il corso di taglio e cucito con sacrifici enormi. Però era felice. Ha seguito fino alla fine il corso e il risultato lo ha ottenuto anche con buoni voti. Quando ha finito la formazione, lo stesso giorno è andata dalle suore e ha detto: Adesso ho finito il corso e vi posso aiutare in tutto quello che dovete fare!
Il giorno dopo però Syntish è volata al cielo. Mi sono dispiaciuta tantissimo, veramente tanto. Ma ora sta con Dio felice, certamente più felice che su questa terra. Preghiamo per la mamma che poverina giustamente, non potendo dare alla figlia tutto quello che era necessario per sostenerla, adesso si sente come se fosse colpevole e piangendo diceva: “questa è stata ed è figlia di suor Silvia, la superiora, cioè delle suore che stanno qua… e loro non le hanno fatto mai mancare niente.”
I bambini della nostra missione .
Preghiamo ora per gli altri bambini – commenta suor Giuseppina - che come lei sono ammalati e soffrono. E’ una lotta che noi facciamo veramente e dispiace tanto quando li perdiamo in questo modo. Preghiamo per lei e per tutte quelle bambine piccole. Qui nella foto Syntish aveva 17 anni circa ma sembra una bambina piccola, a causa della malattia non era sviluppata.
Una foto dell'avventuroso viaggio in Congo.
Per la nostra Congregazione – ricorda Madre Giuseppina Anatrone - è importante ai fini dell’evangelizzazione l’educazione dei fanciulli e dei giovani, a cui ci dedichiamo nella scuola, nell’apostolato parrocchiale, o in altre forme, attente alle esigenze dei luoghi e dei tempi.
Bimbi della nostra missione in Bolivia
E vogliamo, con tutte le nostre forze, rispondere sempre con generosità all’esortazione fatta dal Santo Papa “Giovanni Paolo II” che in una sua citazione ci ricorda: “Che le comunità consacrino il massimo delle loro possibilità all'opera specifica della catechesi! (CT 65)”. E padre Eustachio scriveva: “Abbracciai con amore tale ministero e cercai di trovare la mia gioia la mia contentezza nell’accorrere al capezzale dei moribondi... in amministrare i Sacramenti alle anime e nell’insegnare il catechismo ai bambini”. (E. M. Epist., II, 409)
E non dimenticate di pregare per questo popolo che ha ancora tanto bisogno di noi, delle nostre preghiere: di essere aiutato. ( Cliccare sul link per visitare la pagina > missionariecatechistesc.org/donazioni )