I sindacati presentano il caso Jabil in questi termini: "Dopo la Whirlpool, un'altra multinazionale americana mostra il volto più crudele di un capitalismo che insegue esclusivamente il profitto, dopo anni di shopping sul territorio e continui tagli occupazionali. Fiom, Fim, Uilm e Failms, insieme ai lavoratori, sono determinati a far cambiare idea alla Jabil".

Il Mise, invece, sembra aver catalogato il destino dei lavoratori di Marcianise come ineluttabile. Ed è per questo che il capopopolo Di Maio, stavolta, non si è intestato la difesa del loro posto di lavoro come con la Whirlpool, delegando la trattativa al solo vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial che ha dichiarato: "Siamo di fronte a una situazione delicata che necessita di un'urgente rivalutazione da parte dell'azienda dei passi compiuti finora, che evitino il licenziamento dei 350 lavoratori dello stabilimento di Marcianise con la conseguente gravissima crisi sociale che si creerebbe. Il Ministero in maniera decisa chiede che l'azienda ritorni sui suoi passi e riconvocherà un nuovo tavolo per facilitare il riavvio del confronto tra le parti e l'individuazione di soluzioni".

Niente dichiarazioni di guerra, quindi, niente strenua difesa per quegli occupati da parte del ministro Di Maio che, evidentemente, ritiene logico che 350 posti di lavoro vengano meno a Marcianise, mentre sono però imprescindibili a Napoli. Vallo a capire!

Soprattutto perché anche da parte dei sindacati si indica come necessario "un pressing istituzionale che faccia ritrovare la via del dialogo e imponga il ritiro della strada unilaterale. Non è ipotizzabile la gestione di una quantità di esuberi che nel numero supera i lavoratori che dovrebbero rimanere occupati".

L'assessore al Lavoro della regione Campania Sonia Palmeri e il sindaco di Marcianise Antonello Velardi lo hanno capito... ma dov'è il ministro Di Maio?

Intanto, lunedì 1 luglio i dipendenti della Jabil di Marcianise saranno in sciopero e organizzeranno un presidio davanti all'Unione industriali di Caserta, dove si svolgerà il primo degli incontri previsti per legge relativi alla procedura di licenziamento.