Nel mondo ci sono circa 152 milioni di lavoratori minori (tra i 5 ed i 17 anni), 73 milioni dei quali sono impiegati in condizioni di lavoro pericolose. Lo denuncia l’Ilo (Organizzazione Internazionale del Lavoro).

L’organizzazione ha scelto per la campagna d’informazione e prevenzione di quest’anno il tema del “miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute dei giovani lavoratori e della lotta al lavoro minorile”. L’Anmil ha rielaborato i dati Ilo (aggiornati a marzo 2018), sottolineando che nel mondo il 48% dei lavoratori minorili ha meno di undici anni.

La grande maggioranza dei bambini lavoratori si trova in Asia, nelle regioni del Pacifico ed in Africa (continente nel quale lavora ben un bambino su cinque).

È l’agricoltura lo scenario principale di questo fenomeno, ma non mancano dati relativi al settore industriale, ai servizi e al lavoro minorile domestico (spesso molto difficile da rilevare).

Dall’ultima rilevazione, sottolinea Anmil, risulta un calo del 38% rispetto al record di 246 milioni di minori in fabbrica o nei campi segnato nel 2000 (il 16% della fascia di età tra i 5 e i 17 anni).

Sempre secondo il rapporto Ilo tra i minori al lavoro ci sono oltre 5 milioni di bambini cosiddetti in "lavoro forzato" (un "eufemismo per indicare gli schiavi bambini"); tra questi, quasi 1 milione sono coinvolti in situazioni di sfruttamento sessuale.