Viene da stropicciarsi gli occhi... tanto è incredibile a leggersi. Su l'Unità.tv che, va detto subito, non ha nulla ha che vedere con l'altra Unità - quella cartacea - è stata pubblicato in evidenza un articolo su le Feste de l'Unità, intitolato tra radici e futuro.

"Le Feste de l’Unità - si legge - sono il più grande evento politico organizzato in maniera diffusa nel Paese. A volte non lo ricordiamo abbastanza, ma migliaia e migliaia di volontari ogni anno dedicano le loro ferie estive a montare, organizzare, rendere operative e gestire le feste de l’Unità in giro per l’Italia. Lo fanno perché le feste sono una parte integrante del dna del Partito democratico, sono uno dei momenti più belli, quando fare politica si unisce con il fare comunità, il buon cibo e la musica.

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La sfida che ci troviamo ad affrontare nei prossimi mesi è quindi cruciale: portare le feste nel ventunesimo secolo senza perdere le loro radici..." Per una lettura completa dell'articolo si rimanda al collegamento indicato in precedenza.

Quello che stupisce in questa esaltante apoteosi de l'Unità è il fatto che adesso, proprio in questo momento, l'Unità non c'è più. Non solo l'unità del partito, ma il giornale vero e proprio, quello fondato da Gramsci. Quello per cui una volta le feste venivano organizzate... feste che servivano a raccogliere fondi al supporto della sua pubblicazione. Naturalmente, di questo particolare non del tutto irrilevante - la chiusura de l'Unità - nell'articolo a firma di Giuditta Pini non se ne parla... neppure di sfuggita.

Adesso l'Unità non esce più in edicola, i giornalisti non sono neppure in cassa integrazione e da diverse settimane non ricevono neppure più uno stipendio. Il giornale è stato acquistato quasi per intero, con il placet del Partito Democratico di Renzi che ha mantenuto una quota poco più che simbolica, dal gruppo Pessina che, invece di rilanciarlo, lo sta facendo definitivamente morire anche addirittura ricattandone i lavoratori rimasti, che avrebbero dovuto convincere quelli licenziati a ritirare qualsiasi azione legale in corso nei confronti della proprietà, prima di andare di nuovo in macchina... e tutto questo nel più assoluto silenzio da parte del Partito Democratico di Renzi.

E dopo aver contribuito a chiudere l'Unità, tra l'altro sostituito con un foglio di propaganda distribuito via Iternet dall'altisonante nome Democratica, il PD adesso la celebra esaltandone le feste. Ma se l'Unità non c'è più, perché si dovrebbe festeggiare l'Unità? Forse per festeggiarne la chiusura?

Esiste qualcuno del Partito Democratico in grado di svelarci questo mistero?