I militari italiani restano in Iraq, al momento non è previsto nessun ritiro. Certo la situazione è davvero tesa e sul filo del rasoio: stanotte c'è stato il lancio di 15 missili dell'Iran come rappresaglia per l'uccisione del Generale Soleimani, contro le basi USA in Iraq senza per fortuna nessuna vittima.
A finire sotto tiro è stata anche la base di Erbil, dove è dispiegato il contingente italiano di 400 militari, dei quali 120 sono istruttori (che addestrano i peshmerga curdi nell'ambito dell'Operazione "Prima Parthica") anche tra loro per fortuna nessuna conseguenza. Secondo alcune fonti, i militari italiani dispiegati a Erbil si sono radunati in una zona di sicurezza dentro alcuni bunker risultando tutti incolumi.
Già ieri il Ministero della Difesa confermava che non c'è nessun ritiro, ma una parziale ridislocazione dei militari al di fuori di Baghdad e che la pausa momentanea delle attività addestrative e la parziale ridislocazione dei militari al di fuori di Baghdad, rientra nei piani di contingenza per la salvaguardia del personale impiegato. Non rappresentano un'interruzione della missione e degli impegni presi con la coalizione ma sono solo dipendenti dalle misure di sicurezza adottate.
Come ha sottolineato il Ministero della Difesa Guerini in un comunicato stampa: "Seguiamo la situazione e le evoluzioni con la massima attenzione. La sicurezza dei nostri militari è la priorità assoluta . A loro la più stretta vicinanza, da parte mia e di tutte le istituzioni". Il Ministro Guerini che ha seguito con il Capo di Stato Maggiore della Difesa gli sviluppi dell'attacco missilistico in Iraq, si è messo in contato con il Generale Fortezza, Comandante del contingente italiano in Iraq, ed ha constatato di persona la situazione sul campo, venendo rassicurato riguardo all'incolumità del personale impiegato e della messa in atto di tutte le predisposizioni di sicurezza, ha immediatamente informato il Presidente del Consiglio.C'è stato inoltre un contatto telefonico tra il Ministro Guerini e il Ministro della Difesa irachena Al Shammari in modo da ricevere le sue valutazioni sulla situazione in corso e sugli attacchi di questa notte, come si legge nel comunicato stampa della Difesa.In questo momento è indispensabile agire con moderazione e prudenza. Ogni possibile soluzione sarà affrontata insieme alla coalizione, con un approccio flessibile, anche per non vanificare gli sforzi fino ad ora profusi".
Intanto dopo l'attacco di stanotte la situazione resta sempre sul filo del rasoio: non bisogna dimenticare che a novembre c'era stato già un attacco con il grave ferimento di 5 militari italiani a Kirkuk. Cosa succederà nei prossimi giorni? Una cosa è certa: i militari italiani per il momento, devono restare in Iraq.
In queste ore di tensione esprimo la mia sentita vicinanza a tutti i nostri soldati che svolgono con dedizione e professionalità la loro missione in #Iraq e non solo. Faremo di tutto per tutelarli e per trovare soluzioni che impediscano una pericolosa spirale di conflittualità.
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) January 8, 2020