Due gli incontri di cartello della 12.esima giornata di Serie A che è iniziata questo martedì con gli anticipi sui campi di Udine e Benevento.


Alle 18:30 di mercoledì si disputerà l'incontro, a Torino, tra Juventus e Atalanta.  Da quando Gasperini è sulla panchina dei bergamaschi, la Juventus è l’unica squadra affrontata almeno due volte contro cui i nerazzurri, in Serie A, non hanno mai vinto, collezionando cinque pareggi e tre sconfitte .

Così, la Juventus è imbattuta da 23 gare casalinghe contro l’Atalanta (18 vittorie e 5 pareggi), con l'ultimo successo di quest'ultimi che risale addirittura ad ottobre 1989 per 0-1, grazie ad un gol di Claudio Caniggia.

La Juventus, contro l'Atalanta, ha vinto le ultime quattro gare in tutte le competizioni in cui l'ha affrontata e vincendo potrebbe registrare cinque successi di fila per la prima volta da gennaio 2020.

Queste le parole di Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta, a commento della partita:

"La Juventus ha cambiato allenatore, ha aggiunto giocatori, è una squadra molto forte che dall’inizio della stagione è cresciuta. Per noi sarà importante riuscire ad avere un atteggiamento positivo e giocare la nostra gara. Sicuramente hanno degli attaccanti importanti, che sono un valore aggiunto di una squadra già forte. Dovremo fare una grande prestazione in fase difensiva, ma dovremo essere bravi anche a saperci riproporre.Rispetto alla gara dello scorso campionato a Torino quest’anno capita in un momento diverso: siamo solo alla dodicesima giornata, è ancora molto presto, mentre nella passata stagione era capitata a fine campionato".


Nell'altro match clou, il Napoli andrà a Milano per affrontare l'Inter, che nelle ultime due sfide di campionato, contro gli azzurri, ha vinto entrambe le volte.

L’Inter ha segnato in tutte le ultime quattro gare di Serie A contro il Napoli dopo esser rimasta a secco nelle quattro precedenti: la striscia più lunga per i nerazzurri dal 2000, quando invece andarono in rete per otto sfide di fila.

Il Napoli non ha trovato il gol nelle ultime tre trasferte in casa dell’Inter in Serie A: l’ultima formazione in grado di mantenere la porta inviolata per almeno quattro gare interne contro i partenopei fu il Catania tra il 1961 e il 2008 (per sei partite).

Queste le parole di Antonio Conte, tecnico dell'Inter, per commentare l'incontro:

Che gara si aspetta contro il Napoli?
"Si affrontano due squadre che sicuramente che devono lottare fino alla fine con l'ambizione di essere protagoniste".

In virtù delle ambizioni dell'Inter, che conferme deve dare la sfida contro il Napoli?
"Sarà una sfida impegnativa, abbiamo le loro stesse ambizioni. Questo deve darci uno stimolo e un parametro sul quale fare delle valutazioni".

Con un paio di vittorie l'Inter è tornata tra le favorite per la conquista del campionato...
"Io penso che noi dobbiamo lavorare e cercare un equilibrio difficile da trovare andando dietro alle considerazioni degli altri. Se abbiamo l'ambizione di voler essere protagonisti dobbiamo lavorare. Non dobbiamo esaltarci quando vinciamo, né deprimerci con le battute d'arresto".

L'Inter si è confermata a Cagliari come miglior attacco del campionato, il Napoli è il secondo. Nelle prime posizioni in classifica in campionato ci sono le squadre con i migliori attacchi: è questa la strada da seguire?
"Una squadra deve sempre trovare equilibrio, in fase offensiva e difensiva, perché così puoi essere protagonista. Anche l'anno scorso l'Inter ha segnato tanti gol, quest'anno stiamo concedendo qualche rete in più, soprattutto in avvio di stagione. L'equilibrio è importante".

Come stanno Sanchez, Vidal, Hakimi e gli altri infortunati?
"Alexis è uscito con un problema all'adduttore, quindi difficilmente sarà recuperabile. Vidal ha una distrazione di primo grado, è in fase di recupero e sta lavorando bene, penso che sarebbe un rischio provare a farlo giocare domani, si rischierebbe di perderlo per un altro periodo. Meglio per lui avere pazienza. Su Hakimi faremo delle valutazioni in giornata, dei tre è quello che potrebbe essere disponibile".

Guardando la classifica c'è una frattura tra le prime squadre e le altre: nella corsa per il campionato, gli scontri diretti potrebbero pesare di più rispetto al passato?
"Quest'anno vediamo molto più equilibrio, almeno in questo momento. Gli scontri diretti sono molto importanti, non solo per la classifica ma anche dal punto di vista psicologico. Ogni partita, anche con squadre che non lottano per vincere, è complicata: bisogna sempre lottare e sudare. I punti sono importanti con tutti, vincere gli scontri diretti però ti farebbe sentire più forte".

Dover giocare con quasi l'obbligo di vincere lo Scudetto per cancellare l'eliminazione europea è un problema o uno stimolo in più?
"Mi viene da sorridere pensando a questo obbligo. Ci sono tante squadre che vogliono essere protagoniste, si parte con l'intenzione di provare a vincere, sempre, ma poi vince solo una. Negli ultimi nove anni è stata sempre la stessa, per questo sorrido al fatto dell'obbligo. Noi vogliamo migliorarci".

Pensa che alcune sue dichiarazioni del passato abbiano creato un po' di negatività attorno al vostro ambiente?
"Mi sono abituato al fatto che qualsiasi cosa che faccia o dica venga vista in maniera negativa. Nella prima parte di stagione in conferenza stampa ero sempre sereno e mi veniva imputato il fatto di non essere più me stesso, di aver mollato. Ora mi si dice il contrario. Vorrà dire che devo trovare la via di mezzo..."