Esteri

L'uccisione di Yahya Sinwar non potrà che rafforzare la resistenza palestinese e libanese

Khalil al-Hayya, vicepresidente dell'Ufficio politico di Hamas, oggi ha confermato l'uccisione di Yahya Sinwar, facendo presente che la sua morte non farà altro che rafforzare il movimento e il suo fine, quello di realizzare le ambizioni del popolo palestinese.

Al-Hayya ha poi aggiunto che i detenuti israeliani a Gaza non saranno liberati finché non sarà terminata l'aggressione e non ci sarà il completo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia.

 Anche l'ala militare di Hamas, le Brigate Al-Qassam hanno riaffermato che "la lotta continuerà fino alla liberazione della Palestina, all'espulsione dell'ultimo sionista dalla propria terra e al ripristino di tutti i nostri legittimi diritti".

Nella nota, i miliziani di Hamas hanno poi descritto come deliranti le affermazioni secondo cui assassinando i leader della resistenza, come Sinwar, Haniyeh, Nasrallah, Al-Arouri e altri, si possa pensare di poter spegnere la fiamma della resistenza:

"Il martirio  - riporta la nota - è ciò che più di ogni altra cosa i nostri leader desiderano, e il loro sangue sarà un faro che illuminerà il percorso verso la liberazione e un fuoco che brucerà gli aggressori. Hanno lasciato dietro di sé centinaia di migliaia di mujaheddin del nostro popolo e della nostra nazione determinati a combattere l'occupazione finché, a Dio piacendo,  non sarà spazzata via dalla nostra terra e la Palestina e la Moschea di Al-Aqsa non saranno ripulite dalla loro contaminazione".

Hamas, inoltre, rimarca il fatto che Sinwar è morto combattendo il nemico faccia a faccia e non nascondendosi nei tunnel come la propaganda israeliana e occidentale pretendevano di far credere, e così adesso può dire, come già ha iniziato a fare, che i loro leader muoiono alla testa dei loro soldati.

Come si possa ritenere che, con la morte di Sinwar, Hamas e gli altri movimenti della resistenza islamica palestinese possano pensare di arrendersi è un mistero. Non è accaduto con gli assassinii di Haniyeh e di Nasrallah, perché dovrebbe accadere con l'uccisione di Sinwar?

Inoltre, se Sinwar era il responsabile della guerra a Gaza, perché allora lo Stato ebraico continua ad assassinarne i civili, i medici, i giornalisti e a radere al suolo gli edifici che nella Striscia ancora non erano stati abbattuti?

Una domanda senza risposta. Un mistero... come quello relativo alla pronuncia da parte dei giudici della CPI nel decidere se dare il via oppure no al mandato di arresto per crimini di guerra contro Netanyahu e Gallant.

Autore Ugo Longhi
Categoria Esteri
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