Che cosa ha deciso Theresa May sulla Brexit questo martedì? Di offrire ai parlamentari britannici le seguenti opzioni: il 12 marzo chiederà un voto su un nuovo accordo da lei presentato. Nel caso questo venisse rifiutato, il 13 e il 14 marzo i membri del Parlamento verrebbero chiamati a votare di nuovo.

Il 13 marzo, voterebbero per decidere se il Regno Unito debba uscire senza un accordo. Nel caso tale opzione venisse respinta, il 14 marzo verrebbero chiamati a votare per indicare  fine giugno (data ipotetica, ancora da concordare) come nuova scadenza per la Brexit.

Questa decisione, secondo la May, non escluderebbe comunque la possibilità di un'uscita senza accordo. L'unica opzione che la Premier si è detta sicura di escludere è la revoca dell'Articolo 50 (del trattato di Lisbona) che da parte della Gran Bretagna equivarrebbe a rimanere nell'Unione, ignorando la richiesta pervenuta dal referendum.

Parlando nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Egitto, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ieri aveva dichiarato: "Credo che nella situazione in cui ci troviamo, un’estensione sarebbe una decisione razionale", aggiungendo di aver discusso con Theresa May "le conseguenze legali e politiche di una possibile proroga del termine della Brexit".

Jeremy Corbyn, leader del Labour, ha detto di aver "perso il conto" delle spiegazioni del primo ministro per i suoi ritardi sulla Brexit, definiti "grottescamente imprudenti".

"Il primo ministro - ha dichiarato Corbyn - continua a dire che senza il suo accordo non ci sarà nessun accordo, quando questo stesso Parlamento ha già clamorosamente respinto quello che lei aveva proposto.

È l'ostinazione del primo ministro che sta bloccando una soluzione alla crisi."

Corbyn ha anticipato che i laburisti chiederanno un altro referendum, se mercoledì il suo partito non riuscirà a far approvare le sue proposte.

Inoltre, il leader laburista ha aggiunto che se anche la May il mese prossimo dovesse ottenere dal Parlamento l'approvazione di un accordo sulla Brexit, questo dovrebbe essere comunque sottoposto a un voto pubblico "di conferma".

Come dimostrano questi nuovi aggiornamenti, il thriller Brexit continua e si fa sempre più intricato.