L'amministratore delegato di Airbus, Guillaume Faury, deve fare i conti con la crisi del settore del trasporto aereo causata dalla pandemia da Covid-19.

La maggior parte degli aerei di quasi tutte le compagnie nel mondo è a terra. Nessuno può dire con certezza quando e come si riprenderà a volare, così anche le consegne dei nuovi aerei sono bloccate.

Per questo, Faury ha scritto ai suoi dipendenti - 135mila sparsi in tutta Europa - che l'azienda stava perdendo soldi ad una velocità senza precedenti e che, per tale motivo, la sua produzione sarebbe stata ridotta di quasi un terzo. 

Quindi, l'a.d. di Airbus ha fatto seguire la logica conclusione alle premesse elencate, annunciando che i dipendenti devono prepararsi ad un numero significativo di licenziamenti, senza i quali la sopravvivenza stessa dell'azienda non potrebbe essere garantita.

All'inizio dell'emergenza coronavirus, Airbus aveva dato il via ad un piano che prevedeva il licenziamento incentivato di 3mila lavoratori.

Adesso bisognerà attendere per conoscere quanto sarà significativa l'annunciata riduzione della forza lavoro e se i sindacati potranno accettarla senza contropartite.