Si è svolta la conferenza stampa di presentazione del Distretto del cibo Nebrodi – Valdemone: infatti con decreto n. 4259 del 12/12/2019 l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento Agricoltura – ha riconosciuto il Distretto del cibo Nebrodi – Valdemone, risultato di un articolato ed efficace processo d’aggregazione territoriale condotto dall’Associazione Biodistretto dei Nebrodi.

Si tratta d’un importante traguardo propedeutico all’inserimento anche di questo Distretto nell’apposito Registro Nazionale dei Distretti del cibo riconosciuti, tenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Ciò consentirà di poter competere ed accedere, attraverso lo strumento del Contratto di Distretto, alle risorse finanziarie destinate alla riorganizzazione delle relazioni tra i soggetti delle filiere operanti all’interno del Distretto, per promuovere la collaborazione e l’integrazione tra gli stessi soggetti delle filiere, stimolare la creazione di migliori relazioni di mercato e garantire prioritariamente ricadute positive sulla produzione agricola.

Più specificamente il programma presentato ha posto quale obiettivo generale da perseguire il raggiungimento di un livello organizzativo, territorialmente diffuso e progressivo, di peculiari processi produttivi d’eccellenza, altamente espressivi del territorio, improntato ad alta sostenibilità ambientale e sostenuto da efficaci politiche di valorizzazione delle tipicità. Il processo sarà accompagnato dall’introduzione di innovative metodiche di tracciabilità e rintracciabilità in grado di garantire il giusto valore aggiunto e la sua quanto più equa distribuzione all’interno delle filiere e tra le filiere stesse, oltre che da efficaci politiche di promozione.

Nell’assetto definitivo il Distretto proposto si caratterizza per avere interessato il territorio di ben 93 Comuni ricadenti nelle province di Messina, Catania ed Enna. Il partenariato, aggregatosi intorno all’idea del Distretto del Cibo dei Nebrodi-Valdemone, risulta particolarmente ricco ed espressivo della realtà territoriale, in cui andrà ad operare, e molto funzionale ai compiti da svolgere; inoltre, le imprese agricole singole ed associate, che hanno aderito, risultano avere sede in ben 46 Comuni.

Al Distretto partecipano n. 40 Comuni, il G.A.L. Nebrodi Plus, il G.A.L. Tirrenico Mare Monti e Borghi e il G.A.L. Peloritani-Taormina, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Messina, il CNA, la Confagricoltura, il Consorzio della Banca vivente del Germoplasma vegetale dei Nebrodi, il Consorzio intercomunale Tindari-Nebrodi, il CORIBIA (Consorzio di Ricerca sul rischio Biologico in Agricoltura e Centro Regionale per la sicurezza dei prodotti agroalimentari), la Società Science4Life (Spin-Off dell’Università di Messina), il Consorzio di tutela del salame Sant’Angelo IGP, il Consorzio del formaggio provola dei Nebrodi DOP e il Distretto produttivo “Dolce Sicilia”, le Pro Loco riunite nelle UNPLI presenti sul territorio, i presìdi di slow food dipendenti dalle condotte dei Nebrodi, delle Eolie e del Valdemone, l’Agenzia per il Mediterraneo, nonché 170 agricoltori singoli od associati, oltre a svariate imprese del settore agroalimentare ed associazioni di produttori agricoli.

I processi produttivi presenti nel Distretto del Cibo dei Nebrodi-Valdemone afferiscono a svariate filiere: agrumicola (“Limone della costa di Tramontana”), della frutta fresca, della frutta secca in guscio (presenza delle più importanti, estese e storicizzate coltivazioni di nocciolo), delle proteaginose (presenza di uno straordinario patrimonio di cultivar/accessioni di fagiolo), olivicola e olearia (DOP Valdemone), vitivinicola (Mamertino DOC), delle carni (suino nero dei Nebrodi, ecc.), e a quella, ancorché non specificamente contemplata nell’elenco del provvedimento assessoriale di riferimento, il D.A. 12/19) agro-florovivaistica molto qualificata e fiorente della costa tirrenica.

Il territorio è in grado così di fare un ulteriore salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo prefiggendosi di renderle più virtuose ed attrattive, nell’ambito di un armonioso e coordinato progetto di squadra. Il processo costitutivo del Distretto, quantunque oggi precisamente configurato, resta comunque aperto ad ulteriori collaborazioni partenariali.