Ecco una buona lettura per avere un esempio di pervicacia, nella sua accezione positiva.

Chi era costei? La pervicacia è una dote tanto poco conosciuta quanto la parola che la designa. Una dote coraggiosa, ardimentosa, impavida, visionaria.

La pervicacia, nella sua accezione positiva, è una virtù un passo più avanti, oltre la tenacia.

Per conoscerla e riconoscerla,  adesso c’è anche un libro:  “Paolo Grassi il sindaco di tutti” (Editoriale Giorgio Mondadori), una pubblicazione, corredata di molte immagini fotografiche, dedicata alla vita del primo cittadino  di Fivizzano, scomparso prematuramente durante la pandemia a causa del Covid.

L'opera, affronta la storia personale del sindaco del delizioso borgo della Lunigiana in Toscana,  attraverso tre piani di lettura (biografia, missione politica, testimonianze di istituzioni e persone): è infatti un omaggio e ricordo di un sindaco amato, di un amministratore capace e di una persona che ha rappresentato un esempio di buona politica; ed è anche, di fatto, negli episodi narrati, un susseguirsi di esempi di colui che - animato da pervicacia - ha concretizzato idee e progetti molto innovativi.  

Non a caso il figlio Cristian così ricorda Paolo Grassi: “Era un leone, testardo e tenace in quello che  credeva...”.

E dunque, a proposito di ricordi, dopo le molte testimonianze delle istituzioni, come quelle di Teresa Bellanova, Cosimo Ferri, Andrea Rigoni, Massimo Caleo, Eugenio Giani, Marco De Paolis ed altri ancora, si leggono le testimonianze della gente che ha conosciuto Paolo Grassi nelle più svariate occasioni.

E tra queste (a proposito della pervicia del sindaco) ci si imbatte in un racconto singolare, incentrato sui profumi - a pagina 99 del libro.

Ebbene sì, non tutti sanno che Paolo Grassi   fu anche il sindaco che profumò il mondo per cambiarlo in meglio, compiendo gesti concreti e rituali alquanto innovativi,  che hanno posto le basi di una nuova cultura del profumo, ideati da Anne Rose naso alchimista filosofo (al secolo Anna Rosa Ferrari).

La testimonianza del naso alchimista così inizia: “Non è  da tutti avere il dono di riconoscere la verità, quando la stessa assume sembianze insolitamente originali. Per esperienza personale, posso dire che Paolo Grassi possedeva tale straordinario dono.

Quella che sto per ricordare pare una favola, quindi con questo stile la narrerò.

In realtà  è storia contemporanea - accaduta in un breve arco di tempo che va dal 2018 al 2019 - documentata in scritti, filmati e in una essenza profumata, nella quale Paolo Grassi riconobbe...egli era infatti un passo più avanti. Ordunque veniamo alla favola.  

C’era una volta, tanto tempo fa,  una bella cittadina appollaiata nel cuore  dell’Italia, nel territorio dell’antico popolo di Luni, in Lunigiana. Questa bella cittadina aveva nome Fivizzano.  Fivizzano aveva una Patrona, alla quale gli abitanti erano molto devoti, la Beata Vergine dell’Adorazione, da loro chiamata, con affetto, Madonna di Reggio[ ...]

sarebbe stato bello  avere un buon profumo di rosa che rappresentasse il loro territorio, il quale era infatti  anche conosciuto come il regno della rosa canina, madre di tutte le rose[...]

Per creare l’opera venne chiamato un naso – l’artista dei profumi - che in questo caso era anche una alchimista. Sicché, essendo femmina,  si cominciò a trovar la cosa piena di significato, poiché ai dotti non sfuggì che, nell’antica arte degli alambicchi, il principio femminile era rappresentato proprio dalla Luna. E guarda un po’,  si era per l’appunto in terra di Lunigiana[...]

Così “Rosa Mater” fu presentata al pubblico il 5 maggio dell’anno 2019. Quel giorno, al Museo di San Giovanni degli Agostiniani, nel cuore della cittadina, c’era festa grande per la presentazione dell’Essenza al cospetto di cittadini e autorità [...] Proprio così: da quello sguardo meravigliante, l’alchimista comprese che Messer Paolo Grassi  aveva accolto la vera natura artistica e spirituale  dell’opera  d’arte  dedicata alla Beata Vergine. Insomma, ella vide, negli occhi di  Messer Paolo, l’attenzione di chi è “folgorato” da una consapevolezza completa [...]

In attesa dell’arrivo dei due presidenti, i Sindaci della Lunigiana, là convenuti, si erano disposti in parata con le fasce tricolore al petto.

A quel punto Messer Paolo sfilò davanti a loro con la boccetta del profumo tra le mani. Poi con fare elegante e disinvolto al contempo...”

Per conoscere il resto della storia, nonché la pervicacia, basta leggere il libro “Paolo Grassi, il sindaco di tutti”,  Editoriale Giorgio Mondadori. (2022).