Era venerdì l'ultimo giorno per approvare la legge di spesa 2018 per garantire la funzionalità dei servizi pubblici negli Usa. Alla Camera dei rappresentanti, dove i repubblicani hanno un'ampia maggioranza, la legge è passata. Al Senato, invece è stata respinta, insieme ad una proposta di legge per estendere i finanziamenti governativi almeno fino al 16 febbraio.

Il disegno di legge aveva bisogno di ottenere almeno 60 voti dai 100 membri del Senato, ma solo in 50 lo hanno sostenuto. Il leader del gruppo repubblicano al Senato, Mitch McConnell, ed il leader di quello democratico, Chuck Schumer, hanno tentato di raggiungere un accordo fino all'ultimo, ma senza successo.

Dove sta la difficoltà? I democratici vogliono che la legge includa una tutela per evitare che circa 700mila migranti senza documenti che sono arrivati negli Stati Uniti da bambini, i cosiddetti "dreamers", vengano rimandati nei loro paesi d'origine.

I repubblicani, supportati da Trump, hanno rifiutato di includere qualsiasi tutela, rimandando la discussione del problema ad una legge ad hoc in cui sarebbero stati discussi i finanziamenti per misure di sicurezza più severe e per il muro lungo il confine degli Stati Uniti con il Messico.

Ma nessun compromesso è stato raggiunto. E, da un certo punto di vista, è anche comprensibile. Infatti, da una parte Trump ha fatto della lotta all'accoglienza ai migranti uno dei punti principali della sua campagna elettorale. Dall'altra, i democratici considerano la sua politica sbagliata e ingiusta ed hanno preso a pretesto i "dreamers" per riaffermarlo. In più non bisogna dimenticare che il prossimo 8 novembre un terzo dei senatori sarà chiamato alle elezioni per confermare il proprio seggio (solo 3 senatori repubblicani hanno annunciato che non si ricandideranno). E gli Stati chiamati a votare sono a netta maggioranza democratica.

Per tali motivi il braccio di ferro che è in corso non potrà non considerare questi due aspetti dove gli attori in campo, per ragioni opposte, non vorranno passare come sconfitti.

Che cosa accadrà adesso? Repubblicani e democratici tenteranno di trovare un accordo per estendere la copertura finanziaria almeno fino alla prima settimana di febbraio, in modo da trovare una soluzione per varare la legge di spesa.

Nel frattempo, saranno sospesi i servizi pubblici ritenuti non essenziali. Ad esempio, i parchi nazionali resteranno aperti, ma la spazzatura non verrà raccolta. Chi deve garantire servizi essenziali continuerà comunque a lavorare, ad esempio soldati e vigili del fuoco, ma non verrà pagato! In passato, i dipendenti pubblici che hanno lavorato durante uno "shutdown" hanno poi ricevuto i loro compensi successivamente.

Il mancato accordo sulla legge di spesa (shutdown) non è la prima volta che accade: c'è già stato per ben 12 volte, ed è durato da uno a 21 giorni. Con Clinton presidente ce ne furono due, uno da cinque giorni nel novembre 1995 e uno da 21, tra il dicembre di quell’anno e il gennaio 1996.